Etna, il grido di allarme di Coldiretti: “indispensabili norme ad hoc per chi è costretto a subire i danni della cenere”

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Etna, il grido di allarme di Coldiretti: “indispensabili norme ad hoc per chi è costretto a subire i danni della cenere. Oltre ai vivai dove nei mesi scorsi i lapilli hanno anche perforato le strutture, intere piantagioni di ortaggi destinati anche quarta gamma sono state eliminate”

“È ormai uno stillicidio perché dal 16 febbraio scorso, tranne che per pochi periodi, l’Etna non ha dato tregua con eruzioni e con emissione di cenere e lapilli che continuano a preoccupare gli agricoltori della zona”. Lo rileva Coldiretti Sicilia in relazione alla cenere caduta anche oggi nei paesi etnei che comporta sempre maggiori spese per tutti. “Al di là degli interventi economici sporadici – sottolinea Coldiretti Sicilia – è ormai indispensabile l’istituzione di una vera “comunità etnea” che preveda norme ad hoc per chi è costretto a subire ormai quotidianamente i danni della cenere. Oltre ai vivai dove nei mesi scorsi i lapilli hanno anche perforato le strutture, intere piantagioni di ortaggi destinati anche quarta gamma sono state eliminate. Ai danni alle coltivazioni si aggiungono i disagi per chi è costretto alla pulizia straordinaria delle canalette di scolo o alle pulizia delle strade rurali, in molte zone la terra è stata sommersa da una coltre nera. Siamo di fronte a dei cambiamenti anche del vulcano – sottolinea Coldiretti Sicilia – e quindi bisogna avviare anche un nuovo sistema di interventi che salvaguardi anche gli imprenditori agricoli con norme celeri e ad hoc. Per pulire le strutture e le coltivazioni serve tempo, acqua e quindi l’impiego massiccio di manodopera”.

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