Estro, tecnica e grande calcio al servizio della Reggina: chi è Karim Laribi, l’uomo specializzato in promozioni [VIDEO]

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Alla scoperta di un altro dei nuovi acquisti della Reggina, che in teoria avrebbe bisogno di ben poche presentazioni: chi è Karim Laribi

Grande calcio, estro, fisicità, tecnica, capacità di svariare su tutto il fronte offensivo, buone doti di inserimento, assist e anche qualche gol. In poche parole: Karim Laribi. E’ lui un altro dei nuovi acquisti della Reggina, in viaggio col gruppo verso Sarnano nonostante manchi ancora l’ufficialità.

Risulta sinceramente un po’ forzato andare alla scoperta di un giocatore come lui, come se in pochi lo conoscessero. Laribi, infatti, è calciatore abbastanza navigato in Serie B, tra i più esperti e tecnici nel suo ruolo ma anche conosciuto e apprezzato in diverse piazze, visto il suo lungo girovagare. Ci limiteremo, dunque, a ripercorrere il suo cammino tra grandi annate, promozioni in Serie A, partite da protagonista e stagioni in chiaro scuro.

La carriera di Karim Laribi: in Serie B è garanzia soprattutto di assist, tecnica e… promozioni

Classe ’91, è nato in Italia ma possiede la cittadinanza tunisina, nazionalità di origine del padre (la madre è invece sarda). Viene al mondo a Milano, la stessa città in cui comincia a dare calci al pallone sin da giovanissimo. Ma già da lì emerge in lui (un po’ per caso) quel carattere “nomade” che lo porta a cambiare spesso casacca. E così inizia all’Inter, insieme ai vari Balotelli, Destro, Santon, ma dopo quattro anni passa nelle giovanili del Fulham per poi tornare in Italia, al Palermo, con cui gioca in Primavera e spicca il volo verso i grandi.

La prima avventura coi Prof esalta le sue qualità, come quelle di tutti gli attaccanti. Motivo? E’ al Foggia, allenato da Zdenek Zeman (che proprio pochi giorni fa è tornato per l’ennesima volta sulla panchina rossonera). In Serie C arrivano 28 presenze e 4 reti, che gli valgono il primo salto in B. Nel Sassuolo di Di Francesco poche presenze e solo un gol, ma la soddisfazione della prima promozione in Serie A e qualche gettone d’esordio tra i big. Forse giovane, forse acerbo, con poca esperienza, la società emiliana non crede però a dovere in lui, che comincia a ritagliarsi uno spazio importante in B, da grande protagonista. E’ la sua dimensione? Sicuramente, prendendo lui, si va sull’usato sicuro. E i club lo sanno. Chi vuole salire in Serie A lo prende ad occhi chiusi: quasi una garanzia, e Laribi ricambia.

Sono qui, dunque, gli anni migliori. In sei mesi a Latina è protagonista fino ai playoff, prima del grande exploit a Bologna: 46 presenze, 4 reti e un’altra promozione in Serie A. Torna al Sassuolo, per una nuova, breve parentesi in A, ma il feeling coi neroverdi si rompe definitivamente. Laribi va a Cesena e in due stagioni torna ai livelli di Bologna: più di 70 presenze e 12 gol tra campionato e Coppa Italia. E la Serie A? Non c’è due senza tre, e l’italiano-tunisino centra il tris con l’Hellas Verona, nel pazzo finale insieme all’allenatore allora subentrato, e che ora ritrova a Reggio Calabria, Alfredo Aglietti, con cui segna anche il gol decisivo in finale contro il Cittadella. Per la seconda volta di fila, però, Serie A non vuol dire riconferma. Laribi riparte da Empoli e poi torna in C dopo anni, precisamente al Bari, prima dell’ultima esperienza alla Reggiana di nuovo in cadetteria. Tre esperienze in chiaro-scuro negli ultimi tre anni in cui non sono comunque mancati sprazzi di grande classe e qualche gol da stropicciarsi gli occhi. Nelle ultime due stagioni, Reggio Calabria lo ha conosciuto da vicino (e lui avrà probabilmente conosciuto la città dello Stretto): col Bari al Granillo conquista un pari sudato davanti a 15 mila spettatori, con la Reggiana raccoglie le briciole tra andata e ritorno. Ma questa volta sarà dall’altra parte, nella speranza che possa rivedere il Granillo pieno ed esaltarsi.

Dove può giocare Karim Laribi? Caratteristiche e posizione in campo

I calciatori come Karim Laribi sono, per caratteristiche, quelli a cui non dover dare troppi dettami tattici, perché rischiano di perdere la propria verve. Nel corso della carriera lo si è visto sull’esterno (specialmente a sinistra, ma è ambidestro e quindi può stare anche dall’altro lato), ad affiancare la punta e soprattutto sulla trequarti, a fare da collante tra i reparti. In quest’ultimo caso non disdegna il ripiegamento sulla mediana per venire a prendersi il pallone, il che fa di lui – all’occorrenza – anche un centrocampista centrale. In generale, comunque, predilige la possibilità di svariare su tutto il fronte offensivo: dall’esterno ama accentrarsi e concludere o andare sul fondo per mettere in mezzo, ama ripiegare per cercare la profondità degli attaccanti ed è un ottimo realizzatore di calci di punizioni e rigori. Dotato di un ottimo calcio, potente e preciso, per caratteristiche potrebbe risultare simile a Bellomo, anche per le sue capacità di assist-man.

Per Aglietti è manna dal cielo, visto il suo atteggiamento offensivo e in cui gli esterni e i calciatori rapidi, dinamici e validi tecnicamente danno linfa alla manovra. Il nuovo allenatore amaranto ha utilizzato Laribi da esterno nella breve e felice parentesi a Verona, ma in riva allo Stretto si potrà sbizzarrire e trovare insieme a lui – anche all’occorrenza e in corso d’opera – la posizione congeniale. Nel 4-4-2 potrebbe fare l’esterno o la seconda punta, nel 4-3-3 l’ala e nel 4-2-3-1 anche il trequartista. Non resta che vederlo all’opera. Intanto ci accontentiamo di due VIDEO. Eccoli di seguito.

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