Università Mediterranea di Reggio Calabria: grande successo per il dArTe alla Biennale di Venezia 2021

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La prof.ssa Nava guarda al futuro della Biennale di Venezia 2021

Registra uno straordinario successo la Conferenza Internazionale “Digital/Human”, Carolea Event che si è tenuta venerdì 11 giugno presso il Padiglione Italia “Comunità Resilienti” – 17^ Mostra di Architettura La Biennale di Venezia, promossa dal dArTe dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Di seguito il comunicato: “l’evento organizzato in presenza e in webinar, inserito nel programma eventi del Padiglione con riferimento alla curatela dell’esposizione dal tema/titolo: S2 Home_ Digital/Human: “Effort in Transition”, per la sezione in mostra “Sperimentazione, Ricerca, Transdisciplinarietà”, ha visto la presenza del Direttore dArTe A.Santini, del curatore del Padiglione Italia A.Melis, dell’imprenditore A. De Masi e di oltre 13 relatori provenienti da 6 sedi nazionali universitarie e 3 sedi internazionali, tra cui docenti del dArte, docenti e dottorandi e il coordinamento della prof.ssa C.Nava e M.Ricci.

Un evento che ha segnato uno spazio di ulteriore ricerca e narrazione sui temi presentati in mostra, con l’obiettivo di accompagnare il progetto di pubblicazione del libro catalogo di tutta l’esperienza presentata in Biennale dal team curatoriale diretto dalla prof.ssa Nava. L’architetto reggino e docente della Mediterranea, che proprio in queste settimane ha ottenuto importanti riconoscimenti per l’avanzamento delle sue attività scientifiche e accademiche, sui temi dell’innovazione per la sostenibilità del progetto, nel ripercorrere l’esperienza che l’ha condotta insieme al giovane team di PMopenlab e del laboratorio universitario con i dottorandi a Venezia, non nasconde la responsabilità che, dalla Biennale in poi, le impone di guardare al futuro, proseguendo su traiettorie di ricerca, studio e sperimentazione ancora più avanzate. Anche dopo la Conferenza Internazionale, che ha segnato la chiusura dell’esposizione, che ha visto ogni giorno presidiare lo spazio da parte dei giovani innovatori per raccontare il processo e il progetto ai visitatori giunti all’Arsenale e provenienti da tutto il mondo, la prof.ssa Nava discute del futuro del suo lavoro. “E’ un momento molto importante della mia attività scientifica e accademica, di sforzi importanti ma anche di riconosciuti risultati, la Biennale ne ha segnato una tappa fondamentale, per il futuro del nostro lavoro. Non si tratta di un progetto portato in mostra ma delle esperienze di oltre vent’anni di ricerca, formazione e terza missione. Qui a Venezia, ho potuto comprenderne la portata e il valore e di più l’attenzione e le attese, che si nutrono sull’avanzamento delle sperimentazioni che conduco con i giovani ricercatori, con i colleghi della Mediterranea e quelli provenienti da molte parti di Europa e del mondo, per il trasferimento di sviluppo sperimentale che operiamo sul territorio con il mondo imprenditoriale”. Anche in Biennale il lavoro del team e della Nava ha riscosso interesse e ha aperto nuove traiettorie di lavoro, confermando il ruolo che la docente svolge nel dirigere ricerche applicate e percorsi di vera e propria scuola dentro e fuori il mondo accademico.

“Tornata a Reggio, dovremo impegnarci per programmare il futuro delle nostre attività e personalmente sento la responsabilità di una tale chiamata in un periodo storico molto sensibile, per i temi che affronta la mia ricerca, i cambiamenti climatici, i processi circolari, i progetti rigenerativi. Dovremo guardare ad obiettivi sempre più ambiziosi e utili all’avanzamento scientifico, di posizionamento culturale, di trasferimento delle sperimentazioni. Tengo molto che questo avvenga, partendo dal Sud, dalla mia università, dai laboratori con i giovani ricercatori, dal settore imprenditoriale interessato. Dietro grandi sforzi dovranno esserci però importanti opportunità di crescita e investimenti adeguati. La mia presenza in Biennale continuerà, per gli inviti ricevuti in eventi programmati, sarà quella l’occasione per raccontare ancora la straordinarietà dell’impresa portata qui con il nostro olivo Carolea, ma anche la strada che abbiamo già nelle gambe per proseguire. Con infinita gratitudine a chi mi ha accompagnato in team in questa sfida di Venezia, al mio Dipartimento universitario e a chi ci sostiene con interesse, guardo al futuro con passione e la dovuta coscienza degli impegni che ci attendono, come sempre”.

Tutta l’esperienza della ricerca/esposizione, presentata a Venezia e in continuo aggiornamento, è illustrata nello spazio dedicato sulla piattaforma www.pmopenlab.com/biennale21

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