Ponte sullo Stretto, Ue: “non rientra per ora nelle priorità di investimento dell’Italia. Ecco perché non poteva essere inserito nel Pnrr”

StrettoWeb

Il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria risulta essere fondamentale perché appartiene al corridoio Mediterraneo- Scandinavo e “come tale è considerato di importanza comunitaria”

“Le autorità italiane hanno informato di recente la Commissione del fatto che al momento sono allo studio diverse possibilità per l’attraversamento dello Stretto di Messina”. Lo riferiscono all’ANSA fonti dell’Esecutivo europeo, aggiungendo, tuttavia, che sulla base delle loro conoscenze “la possibilità di costruire il ponte sullo Stretto di Messina non rientra per ora nelle priorità di investimento” del Paese. “Il collegamento tra la Sicilia e la penisola italiana – spiegano le fonti – appartiene alle reti TEN-T”, in particolare al “corridoio Mediterraneo- Scandinavo e come tale è considerato di importanza comunitaria”, ma “in questa fase non è stata presa alcuna decisione in merito alle possibilità di rafforzare tale collegamento”.

Circostanza che spiega perché il ponte sullo Stretto non rientri fra le tratte pre-identificate del programma del Connecting Europe Facility (Cef, meccanismo per collegare l’Europa) che fornisce assistenza finanziaria alle reti transeuropee a sostegno di progetti infrastrutturali di interesse comune. Dalla Commissione si sottolinea, inoltre, come la realizzazione del ponte sullo Stretto richieda “una valutazione completa dei costi e dei benefici ambientali e socioeconomici, tenendo pienamente conto dei rischi sismici”, e a tal proposito possono rappresentare un’ottima notizia le recenti scoperte geologiche riportate dall’Università di Catania. Quanto al mancato inserimento del ponte sullo Stretto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), le fonti spiegano che il regolamento sulla governance del Recovery Fund “prevede l’ammissibilità dei progetti tra febbraio 2020 e agosto 2026” ed era quindi “fondamentale per l’Italia inserire nel Pnrr solo investimenti e riforme che potessero essere completati in questo lasso di tempo”.

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