Personaggi storici messinesi, la storia di Anna Maria Arduino: dalla passione per pittura e poesia in gioventù alla prematura morte

StrettoWeb

Il viaggio di StrettoWeb tra i personaggi storici messinesi porta oggi alla scoperta della storia della pittrice Anna Maria Arduino

Per la rubrica “Personaggi storici messinesi” oggi StrettoWeb approfondirà la storia di Anna Maria Arduino, pittrice nata a Messina nel 1672 e morta prematuramente a soli 28 anni a Napoli. Era figlia di Paolo Arduino, principe di Polizzi e marchese della Floresta.

Le prime passioni per il bello: dalla poesia alla pittura

Si appassionò al “bello”, sotto ogni aspetto, sin da giovanissima, con gli studi delle lettere, le prime composizioni poetiche e il passaggio definitivo al disegno. Giuseppe Grosso Cacopardo la definì una pittrice che “seppe da maestra con vivacità, e con franchezza, maneggiare il pennello e non pochi quadri da lei dipinti mostravano la somma perizia che ebbe ella in quest’arte”.

Il matrimonio, l’ammissione all’Accademia e la prematura morte

La prima vera e propria esperienza di vita con il disegno, invece, fu dopo il matrimonio – con il principe di Piombino, Giovanni Battista Ludovisi – quando si trasferì a Roma e fu ammessa all’Accademia dell’Arcadia. La sua vita però, come detto, si concluse prematuramente e in tragedia: a 28 anni Anna Maria Arduino morì a Napoli, esattamente  il 29 dicembre del 1700. Poco tempo prima aveva perso il marito e il piccolo figlio Nicolò, che fu sepolto insieme a lei a Napoli nella chiesa di San Diego all’Ospedaletto. In questo stesso luogo si trovano i sepolcri dei due, raffigurati con bassorilievi marmorei scolpiti da Giacomo Colombo, su disegno di Francesco Solimena, tra il 1703 e il 1704. e che raffigurano il figlio a figura intera e la madre a mezzo busto.

Condividi