Capienze differenti fra gli stadi di Euro 2021 a causa dell’emergenza Covid: solo in Ungheria consentito l’accesso a tutti, in Scozia il numero più basso di tifosi
L’emergenza Covid ha fatto slittare l’Europeo di un anno. L’incertezza del 2020 in merito alla questione pandemica, l’assenza del vaccino e l’impossibilità di aprire gli stadi al pubblico in un torneo per altro itinerante, hanno fatto propendere per il rinvio di un anno. L’UEFA, in merito all’organizzazione di Euro 2021, ha tenuto particolarmente a precisare che ogni città ospitante avrebbe dovuto consentire l’ingresso dei tifosi negli stadi designati, oppure avrebbe dovuto lasciare decadere la propria candidatura. Complice l’avanzamento della campagna vaccinale e l’abbassamento della curva pandemica, in Italia così come nelle altre 10 nazioni ospitanti i tifosi sono tornati a riempire gli stadi, seppur con percentuali diverse. La maggior parte degli impianti, fra i quali anche l’Olimpico e Wembley (sede della finale), ha scelto il 25% di capienza, quota minima. In Russia e Azerbaijan si è scelto il 50% della capienza. La Ferenc Puskas Arena di Budapest (Ungheria) è invece l’unico stadio ad ospitare i tifosi nella totalità della sua capienza. L’UEFA comunque continua a monitorare la situazione con l’idea di estendere la capienza al 50%.
La capienza degli stadi di Euro 2021:
- Ferenc Puskás Stadium, Budapest (Ungheria): 67.000 tifosi
- Olimpiya Stadionu, Baku (Azerbaigian): 34.935 tifosi
- Sain Petersburg Stadium, San Pietroburgo (Russia): 34.067 tifosi
- Wembley Stadium, Londra (Inghilterra): 22.500 tifosi
- Stadio Olimpico, Roma (Italia): 18.315 tifosi
- La Cartuja, Siviglia (Spagna): 17.813 tifosi
- Parken Stadium, Copenhagen (Danimarca): 17.129 tifosi
- Allianz Arena, Monaco (Germania): 14.500 tifosi
- Johan Cruijff Arena, Amsterdam (Olanda): 13.711 tifosi
- Arena Nationala, Bucarest (Romania): 13.087 tifosi
- Hampden Park, Glasgow (Scozia): 12.966 tifosi