Coronavirus, Fattori: “Sospendere subito open day Astrazeneca sotto i 60 anni”

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Coronavirus, Fattori (SI): “Sospendere subito open day Astrazeneca sotto i 60 anni. Le Regioni fermino questa gara a chi vaccina di più, non è un dramma visto che l’epidemia sta rallentando”

Elena Fattori, biologa e senatrice di Sinistra Italiana, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

 Fattori ha presentato un’interrogazione parlamentare a Speranza sul caso Astrazeneca. “Mi sono attivata già da una decina di giorni su questo tema, perché c’erano stati appelli di molte associazioni in seguito ai dati provenienti dall’Inghilterra che mostravano un aumento dei casi di effetti avversi soprattutto per le giovani donne –ha affermato Fattori-. Speranza ha risposto promettendo che il Cts avrebbe approfondito, però bisogna fare in fretta. Gli Open day Astrazeneca vanno sospesi per gli over 18, alcune regioni l’hanno fatto, il Lazio per esempio no, sto cercando di contattare l’assessore alla salute del Lazio D’Amato. L’Aifa raccomanda Astrazeneca solo agli over 60 e questa raccomandazione deve essere rispettata. Credo sia nata una gara tra le regioni per chi vaccinava di più, ma bisogna credere alla scienza anche quando quello che dice non ti piace e cioè che i vaccini non sono tutti uguali e che bisogna verificare i dati per valutare i rischi-benefici per tutte le fasce di popolazione. Bisogna essere in grado di essere flessibili e tempestivi, intervenendo volta per volta dopo aver valutato i dati che emergono. Adesso si sa e vorrei che tutte le regioni fermassero questi open day per i giovani, non è un dramma, visto che l’epidemia sta rallentando. Non ci possiamo permettere altri tentennamenti su questo vaccino. Questo apri e chiudi con Astrazeneca sta minando la fiducia dei cittadini nei confronti dei vaccini e ciò è gravissimo, non possiamo permetterci un’altra ondata di anti vaccinismo. Io da tempo seguo la difficoltà di dialogo tra scienza, politica e informazione e in questo caso è venuta fuori in maniera evidente”.

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