Catanzaro, traffico illecito di rifiuti: 29 arresti, sequestrate 2 imprese individuali e 4 società a responsabilità limitata

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Traffico illecito di rifiuti, furto aggravato e violazione di sigilli: 29 arresti nel Catanzarese

Attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, furto aggravato e violazione di sigilli: sono le accuse, formulate a vario titolo, in base alle quali, stamane, in provincia di Catanzaro, i carabinieri del comando provinciale, supportati da rinforzi provenienti dagli altri comandi provinciali, del Gruppo Forestale del capoluogo dell’8 NEC e dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori di Vibo Valentia, hanno arrestato 29 persone. Gli arresti sono stati eseguiti nei comuni di Lamezia Terme, San Pietro a Maida, Curinga e Settingiano. L’ordinanza di misura cautelare è stata emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura antimafia del capoluogo calabrese. Per 15 indagati è stata disposta la misura cautelare della detenzione in carcere, per altri 14 la misura cautelare degli arresti domiciliari. E’ stato disposto il sequestro preventivo di due imprese individuali e quattro società a responsabilità limitata. Il provvedimento è scaturito dagli esiti dell’operazione “Quarta Chiave”, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme, diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, avviata nell’agosto 2019, a seguito di un vasto incendio di rifiuti verificatosi il precedente 11 luglio nell’insediamento Rom di contrada Scordivillo, a Lamezia Terme. Gli elementi acquisiti avrebbero consentito di documentare l’esistenza, all’interno del campo Rom, di una vera e propria realtà imprenditoriale che, in violazione delle norme di settore, era dedita alla raccolta e al trasporto di rifiuti presso ditte specializzate nella preparazione e riciclo di rottami ferrosi che, a loro volta, ricevevano illecitamente i carichi conferiti.

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