Astrazeneca, Pregliasco: “ben venga indicazione più netta per l’utilizzo ai soli over 60″

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Astrazeneca, Pregliasco: “ben venga indicazione più netta per l’utilizzo ai soli over 60, bisogna minimizzare al massimo i rischi. Seconda dose? Finora il rischio è zero”

Il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario IRCCS Galeazzi di Milano, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Genetica Oggi”, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus.

Sul caso Astrazeneca. “Di fatto l’utilizzo su macro scala ha evidenziato un rischio bassissimo, 1 a 100mila, di rare trombosi, e in questa fase in cui è necessario dare la massima sicurezza anche per incoraggiare la vaccinazione nei giovani, io direi che considerando che questi eventi rarissimi si sono verificati sotto i 40 anni d’età, ben venga un’indicazione più netta sul fatto che questo vaccino sia somministrato solo agli over 60 –ha affermato Pregliasco-. C’è un’esigenza di vaccinare e di farlo il più velocemente possibile perché il risultato lo si otterrà con una velocità di arrivo a questi valori, i dati di susseguono e si precisano meglio nell’uso reale a livello mondiale, quindi un’indecisione o un elemento di incertezza non è una sconfitta, ma dobbiamo massimizzare la sicurezza alla luce di una necessità di vaccinazione. Si stima che la campagna di vaccinazione abbia evitato migliaia di morti. Ovviamente la vaccinazione non è come assumere una caramella, va fatta sapendo che dei rischi ci sono e bisogna minimizzarli, in questo caso andando a profilare un vaccino”.

Sui richiami per chi ha già fatto la prima dose di Astrazeneca. “Si è visto che finora con la seconda dose non è mai successo niente, quindi al momento il rischio è zero. Ma si stanno facendo anche sperimentazioni sul mix di vaccini che stanno dando buoni risultati. E’ comunque una decisione che spetta al Ministero della Salute se fare un’ulteriore precisazione”.

Sulla prima pagina de Il tempo contro i virologi. “Non querelerò, ognuno ha le sue opinioni e capisco che c’è una grande sensibilità su certe questioni. Gli studi vanno avanti per tentativi, per errori e avanzamenti, non ho nulla da eccepire ed ognuno può pensare quello che vuole. Ci sono opinioni diverse nel mondo scientifico, è chiaro che una cosa è dirle in un convegno scientifico o scrivendo articoli, altra cosa sono le trasmissioni televisive di dibattito politico dove i giornalisti magari tendono anche ad una certa spettacolarizzazione e a cercare di porre l’accento su una cosa piuttosto che su un’altra quando invece il concetto espresso dagli scienziati è lo stesso”.

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