Reggio Calabria, Minnella (Fiamma Tricolore): “operazione verità sullo stato delle casse comunali”

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Reggio Calabria, Minnella (Fiamma Tricolore): “sul cadavere della città domani festeggiano destra e sinistra istituzionali: agli amministratori chiediamo un’operazione verità sullo stato delle casse comunali”

“Riecheggiano ancora nell’aria le urla di giubilo dopo l’approvazione del “Decreto Agosto” che assegnava a Reggio Calabria ben 140 milioni di euro, distribuiti su tre annualità, e che avrebbero dovuto consentire di evitare il dissesto al Comune. Il motivo della felicità era però ben diverso: la poltrona infatti era ancora una volta salva”. E’ quanto scrive in una nota Giuseppe Minnella, Portavoce Provinciale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore. “La situazione quotidiana a cui cercano di fare fronte gli amministratori di Reggio Calabria è sempre più fosca -sottolinea la nota- impossibilità, al momento, di approvare un bilancio di previsione, zero fondi per la manutenzione, ritardi nei pagamenti, qualsiasi attività è finanziata con fondi esterni come i Patti per il Sud ed altre misure. Le casse del comune sono vuote ormai da anni e agli ingenti e imprecisati debiti si aggiunge l’incapacità dell’amministrazione di riscuotere i tributi. E’ notizia di questi giorni che anche questa stagione estiva vedrà Reggio orfana del suo “tapis roulant”, ditte che quotidianamente, una dietro l’altra, abbandonano lavori in stato di avanzamento perché non ricevono un euro dal comune fino a giungere ai ritardi nel rimborsare agli esercenti le somme dei buoni spesa covid finanziati dalla regione e dal Governo e di cui non ci è dato sapere che strada abbiano preso le somme incassate dal comune. Come si può pretendere di continuare a gestire un comune in queste condizioni? Reggio va ripensata nella sua interezza: una città che in complessivo negli ultimi 10 anni ha perso quasi 10 mila abitanti nonostante l’arrivo di migliaia di stranieri e cittadini dai comuni limitrofi. Un forte minor gettito a cui si aggiunge l’estensione di quasi 240 kmq impossibili da manutenere, pulire, rifornire con gli attuali trasferimenti statali e tassazione a disposizione”.

“La situazione finanziaria del comune e del territorio – aggiunge la nota- anche fosse miracolosamente ripulita dai debiti, non sarebbe in ogni caso in grado di far fronte alla gestione ordinaria (ed in un paio di anni si sarebbe di nuovo sul punto di essere in dissesto) a meno che validi amministratori ed esperti manager non riuscissero a tirare fuori diversi conigli dal cilindro: figuriamoci se possiamo chiedere ciò ad una banda di incompetenti e “disoccupati adibiti ad amministrare la città” come gli attuali amministratori impegnati quotidianamente solo ad occupare posizioni, distribuire mancette elettorali e a cercare di portare a casa uno stipendio. Questa l’unica verità della loro vocazione amministrativa! Cosa potranno chiedere o imputare al Governo le prossime amministrazioni della città dopo le diverse centinaia di milioni di euro che i partiti amici in questi anni hanno concesso all’amministrazione Falcomatà? Fondi gettati in un vicolo cieco senza uscita. Chi ha parlato di “secondo tempo” mentiva sapendo di mentire: amministrare una città in queste condizioni non è assolutamente possibile e questa è una verità sì scomoda ma che va confessata ai cittadini! Da anni si tiene, solo per bramosia di potere, una popolazione ostaggio della propria conclamata incompetenza, di disservizi, sporcizia, tassazione spropositata fingendo di tenere in vita un cadavere ormai putrefatto: chi come noi fa politica per vocazione e non per interesse personale ha il dovere morale di dire queste cose! Assistiamo invece allo squallido e miserabile tentativo quotidiano di salvare la poltrona a scapito dell’interesse dei cittadini, della loro qualità della vita, dell’immagine e della reputazione di una città intera. In queste condizioni domani un’amministrazione incapace di progettualità alcuna e mancante di visione del futuro, cercando di nascondere ancora una volta la polvere sotto il tappeto, inaugurerà, in una commistione senza precedenti tra maggioranza e opposizione, il monco “Waterfront”. Potranno ancora una volta tutti complici, con pochi esclusi, ballare e cantare sul cadavere di un’intera città. A questo spettacolo pietoso, ai tronfi discorsi che seguiranno, ai sorrisi di plastica che distribuiranno, noi non intendiamo partecipare”, conclude la nota.

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