Reggio Calabria, finalmente fuori! Locali presi d’assalto nel primo giorno di zona gialla, è la forza della vita [FOTO]

/
StrettoWeb

Reggio Calabria, si torna a cenare fuori nei ristoranti, pub e pizzerie che offrono servizio al tavolo all’aperto: sono moltissimi, dal centro alle periferie, e hanno fatto registrare il tutto esaurito

Nonostante il coprifuoco, che rimane ancora per qualche giorno fissato alle 22:00 in attesa di novità già a partire dalla prossima settimana, la prima sera di “zona gialla” a Reggio Calabria è stata un successone: tutti i locali che hanno offerto ai loro clienti la possibilità di sedersi nei tavolini all’aperto sono stati letteralmente presi d’assalto, nonostante sia un lunedì feriale, anche con la complicità delle condizioni meteorologiche semi-estive, il clima mite con +20°C serali e l’assenza di vento. Dai gazebo del Lungomare a quelli di via Zecca e di piazza Duomo, nel centro storico, fino alle periferie dove troviamo – ad esempio – gli Sbronzi (da dove arrivano le foto a corredo dell’articolo), i locali hanno potuto nuovamente accogliere i loro clienti al tavolo per la prima volta dopo 7 mesi anche a cena. E lo hanno fatto in piena sicurezza, rispettando i protocolli ed adottando tutte le misure volte a limitare il contagio.

La Calabria è tornata soltanto oggi in “zona gialla”, ma molte altre Regioni d’Italia lo sono già dal 26 aprile, esattamente due settimane fa. E dopo 14 giorni di aperture, ristoranti all’aperto e tante altre attività ritrovate, il numero di casi, ricoveri e morti è ulteriormente diminuito, smentendo per l’ennesima volta le profezie terroristiche dei soliti noti che – invece – criticando le aperture adottate dal governo Draghi, annunciavano di aspettarsi un ritorno a “500-600 morti al giorno” e ancora prevedendo che “le zone gialle certamente torneranno arancioni o rosse“, come diceva Crisanti nelle sue dichiarazioni del 23 aprile in cui aggiungeva: “non andrò al ristorante, perché sono convinto che è sbagliato, voglio dare il buon esempio“.

Per fortuna gli italiani non lo hanno ascoltato: la voglia di tornare a conquistare spazi di vita, di libertà e di normalità è più forte di un’infondata paura.

Condividi