Reggio Calabria: i Carabinieri restituiscono il dipinto raffigurante San Prospero, simbolo di rinascita [FOTO E VIDEO]

  • Foto StrettoWeb / Salvatore Dato
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Reggio Calabria, è stato riconsegnato questa mattina il dipinto raffigurante “San Prospero” al Responsabile dei beni culturali de11’Arcidiocesi di Reggio Calabria — Bova, Don Domenico RODÀ

Il 26 maggio 2021 alle ore 11:OO è stato riconsegnato il dipinto raffigurante “San Prospero” al Responsabile dei beni culturali de11’Arcidiocesi di Reggio Calabria — Bova, Don Domenico RODÀ, dal Capitano Bartolo TAGLIENTI, Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Cosenza.

La cerimonia si svolgerà alla presenza di S.E. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova, del dott. Giuseppe FALCOMATÀ, Sindaco del Comune di Reggio Calabria, del dott. Massimo MARIANI, Prefetto di Reggio Calabria, del Colonnello Marco GUERRINI, Comandante Provinciale dei Carabinieri, del Dott. Salvatore PATAMIA, Direttore Regionale del MiC per la Calabria e Soprintendente ad interim per la Città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia nonché delle locali Autorità civili e militari.

L’opera, dallo straordinario valore culturale e devozionale, è stata recuperata grazie alla quotidiana e incessante attività investigativa condotta dal Reparto specializzato dell’Arma impegnato nella tutela del patrimonio culturale. Con il recupero di questo dipinto, i Carabinieri TPC di Cosenza restituiscono alla comunità locale un prezioso simbolo di rinascita per la città di Reggio Calabria, profondamente colpita dal terremoto nel 1908.

Proprio quell’anno, infatti, Monsignor Emilio Cottafavi, inviato da Papa Pio X in Calabria, si impegnò nella realizzazione di un villaggio di strutture prefabbricate in legno per accogliere ed educare gli orfani del territorio. Tra gli obiettivi vi era anche la realizzazione delle chiese necessarie all’esercizio del culto, in seguito al crollo delle precedenti strutture a causa del sisma. Tra queste, la chiesa dedicata a San Prospero, Santo patrono di Reggio Emilia, città natale di Monsignor Cottafavi, a testimonianza del collegamento solidale tra le due città.

Nel 1910, l’alto prelato commissionò al pittore e concittadino Cirillo Manicardi, per la somma di mille lire, un dipinto a olio su tela, delle dimensioni di 173×114 cm, raffigurante “San Prospero inginocchiato sulle macerie della Città di Reggio Calabria”. Al termine della sua realizzazione l’opera venne collocata nell’abside de11’omonima “chiesa-baracca”.

La chiesetta di San Prospero rimase attiva per alcuni decenni, fino a quando vennero ricostruite le chiese in muratura. Le fiamme di un incendio scoppiato il 3 maggio 1920 distrussero il luogo di culto, ma il dipinto venne messo in salvo da Don Felice Cribellati, che lo trasporto nella tipografia, sorta all’interno del villaggio di “baracche” per volontà di Monsignor Cottafavi, allo scopo di essere utilizzato come laboratorio per l’istruzione professionale degli orfani.

Quando la tipografia venne dismessa, si persero le tracce del dipinto. A distanza di moltissimi anni, grazie alla consolidata collaborazione tra l’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova e il Nucleo TPC di Cosenza, che ha da sempre dedicato il proprio impegno alla ricerca del bene, sono stati reperiti alcuni significativi indizi che hanno condotto i militari de1l’Arma alla localizzazione del dipinto all’interno di un’abitazione privata non distante dal luogo religioso.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica reggina, hanno consentito, di recuperare il bene sottratto e di restituirlo alla comunità locale, simbolo di un’epoca storica importante per la città, che merita di rimanere indelebile nella memoria di tutta la popolazione. Il bene culturale sarà nuovamente custodito presso l’Arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova.

Il quadro di San Prospero accolto al Museo Diocesano, Falcomatà: “Recuperato un pezzo importante della nostra identità”

“Per il Museo Diocesano e per l’intera comunità reggina il ritorno a casa dell’opera raffigurante San Prospero è una bellissima notizia e motivo grande orgoglio. Voglio rinnovare, in tal senso, i sentimenti di gratitudine di tutta Reggio Calabria nei confronti dell’Arma dei Carabinieri e dell’Arcidiocesi per aver portato a termine con successo un percorso di restituzione alla città di un patrimonio storico, artistico e culturale di grandissimo rilievo”.

È quanto affermato dal Sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, a margine della cerimonia di riconsegna del dipinto di San Prospero da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza all’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova. L’opera d’arte, realizzata dal pittore emiliano Cirillo Manicardi nel 1910, è stata restituita a monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, amministratore apostolico di Reggio Calabria-Bova dal Capitano Bartolo Taglietti, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza. Il dipinto è considerato un simbolo di rinascita per la comunità reggina duramente colpita dal terremoto del 1908. Fu proprio in occasione di quella terribile sciagura che monsignor Emilio Cottafavi, inviato da papa Pio X in Calabria, commissionò l’immagine del santo per l’altare maggiore della chiesa di San Prospero. Tale luogo di culto fu poi distrutto in seguito ad un incendio nel 1920 ma il dipinto tratto in salvo e trasferito nella tipografia del villaggio di baracche su indicazione dello stesso Cottafavi. Negli anni, tuttavia, dell’opera d’arte si persero le tracce fino al recente ritrovamento da parte del Nucleo TPC di Cosenza.

“Quest’opera – ha aggiunto Falcomatà – è anche un pezzo importante di memoria collettiva e identità della nostra città che, se da un lato ci richiama ad un momento drammatico della nostra storia recente, come il terremoto del 1908, per altro verso ci ricorda anche la grande fase di solidarietà e aiuto fra le istituzioni che si innescò all’indomani di quel terribile evento. Un convinto plauso deve essere rivolto anche al Museo Diocesano per la meritoria opera di recupero del nostro patrimonio storico di pregio compiuta in questi anni e grazie alla quale è stato ulteriormente impreziosito questo prestigioso sito culturale. E ritengo – ha poi aggiunto il primo cittadino – che per il momento storico che stiamo vivendo e soprattutto l’anno che ci stiamo lasciando alle spalle, sia fondamentale recuperare questo spirito, questa capacità di guardare al futuro con ottimismo e voglia di cooperare. E la riacquisizione dell’opera raffigurante San Prospero, credo sia uno dei momenti e dei modi migliori per ripartire, guardando alla cultura e alla bellezza quali fattori imprescindibili della nostra esistenza. Un momento – ha poi concluso Falcomatà – che infonde fiducia, ottimismo, consapevolezza e nuovo entusiasmo e ci ricorda che occorre sempre ripartire dai noi stessi, dalla nostra identità e dal nostro senso di appartenenza”.

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