Ponte sullo Stretto, l’allarme di Prestigiacomo e la frenata di Giovannini: la parola passa al Parlamento

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Il pressing di Prestigiacomo: “il Governo dica chiaramente se vuole o meno il Ponte sullo Stretto di Messina, pensare ad un nuovo iter progettuale è un nuovo schiaffo ai siciliani”

“Il Governo dica con chiarezza se vuole realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina, il Ministro Giovannini venga in Parlamento a riferire e a sgombrare il campo dalle vaghezze che circondano questo argomento”. Lo afferma, in una nota, l’on. Stefania Prestigiacomo (Fi). “Una comunicazione dell’esecutivo – prosegue la parlamentare di Forza Italia che si rende ancor più necessaria e urgente dopo che questa mattina la ‘Gazzetta del Sud’ ha pubblicato delle indiscrezioni sulla relazione dei tecnici della Commissione ministeriale per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Dal documento emergerebbe una sostanziale ‘bocciatura’ del progetto a campata unica a favore di una nuova soluzione a tre campate. Abbandonare un progetto che ha già superato tutti i vagli e gli approfondimenti scientifici per un altro tutto da fare comporterebbe una ridefinizione completa dell’opera con inevitabili conseguenze di carattere economico ma soprattutto temporale. Significherebbe ricominciare da capo e sarebbe un modo burocratico e ipocrita per mettere una pietra tombale sulla più importante opera infrastrutturale europea del prossimo futuro”.

“In Parlamento – rileva Prestigiacomo – ho chiesto più volte chiarezza al governo sulla realizzazione di quest’opera, invitando il governo a indicare quando i pareri della Commissione ministeriale fossero inviati alle Camere. Ciò non è ancora avvenuto. Venga quindi il Ministro Giovannini in Parlamento e riferisca su quanto pubblicato oggi dalla Gazzetta del Sud, ovvero chiarisca una volta e per tutte se questo governo vuole o non vuole realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina”. “E la Regione Siciliana – conclude l’ex ministro dell’Ambiente – neghi l’intesa ove si proponesse il ponte a 3 campate. Pensare di ricominciare tutto l’iter progettuale da zero è uno schiaffo a tutti i Siciliani. La Regione non sia complice di questo nuovo sarcastico espediente, neghi l’intesa sul Pnrr”.

Per quel che riguarda la questione dell’inserimento del Ponte sullo Stretto di Messina nel PNRR “il Next generation EU, il PNRR italiano, è chiuso ed è andato a Bruxelles, fine della trasmissione”. Enrico Giovannini, ministro per le Infrastrutture e la Mobilità sostenibili, ha replicato poco dopo durante Sky Tg Economia. Per quanto riguarda l’inserimento del ponte nel PNRR “non sarebbe stato possibile inserirlo anche se qualcuno lo avesse voluto”, ribadisce ancora una volta Giovannini, “perché le scadenze sono nel 2026 con le opere in funzione, non realizzate in parte”. Poi, prosegue il titolare del MISM, “ci sono altri fondi e se il Paese decidesse di andare in questa direzione”, quella di realizzare l’opera, “potrà farlo”. Come anche il presidente del Consiglio Mario Draghi “ha detto nel dibattito parlamentare, la commissione istituita al MISM ha completato il lavoro” e “ha preso in considerazione diverse ipotesi”, dice Giovannini, “le conclusioni verranno inviate al Parlamento e al dibattito pubblico”. Ci sono “molte informazioni nuove ed elementi che vanno considerati da molti punti di vista”, dice il ministro, “poi si svolga un dibattito pubblico alla luce anche dei nuovi dati trasportistico, ambientale e così via”, quindi “ne discuteremo una volta che i risultati saranno resi pubblici”.

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