‘Ndrangheta, muore a 33 anni il pentito di Reggio Calabria Antonino Filocamo: era a Lecce sotto protezione [DETTAGLI]

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‘Ndrangheta, il pentito Antonino Filocamo è stato trovato morto in casa

Il collaboratore di giustizia Antonino Filocamo di 33 anni è stato trovato morto dalle forze dell’ordine allertate dai familiari che non avevano notizie di lui da alcune ore, nell’appartamento nel centro di Lecce dove il pentito di Reggio Calabria era sotto protezione. Il corpo era riverso a terra, l’ipotesi piu’ accreditata al momento e’ quella del suicidio. Il medico legale sembra non aver riscontrato alcun segno di violenza sul corpo del 33enne. Nella stanza dove e’ stato trovato morto il pentito non ci sono tracce di colluttazione, non sarebbero stati trovati neanche biglietti che possano lasciare intendere la volontà di uccidersi. Vicino alla cosca Serraino, Filocamo era stato arrestato l’estate scorsa nell’ambito dell’operazione “Pedigree”. Subito dopo aveva deciso di collaborare con i pm di Reggio Calabria Stefano Musolino e Walter Ignazitto e con la Dda guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri. Tra poche settimane doveva iniziare il processo alla cosca Serraino.

‘Ndrangheta, Davi: “incredulo per la morte del pentito Filocamo, non era depresso”

Apprendo con incredulità la notizia della morte del pentito FILOCAMO. Ci eravamo sentiti e scambiati messaggi fino a venerdì. Non mi era sembrato per nulla depresso anzi. Mi aveva mandato un commento su un mio intervento a TgCom proprio venerdì o sabato. Conservo tutti i suoi sms“. Lo ha dichiarato Klaus Davi. “Ci conoscevamo dal marzo dello scorso anno nel 2020 in piena pandemia – racconta Davi – Mi aveva telefonato in ufficio e aveva iniziato a raccontarmi le vicende della ‘Ndrangheta di Reggio Calabria otto mesi prima che decidesse di pentirsi. Ci siamo incontrati più volte anche nel suo locale. Non abbiamo mai interrotto i contatti. Tutte le sue dichiarazioni che avevo raccolto sono state in gran parte confermate dalle acquisizioni della Dda successivamente. Non riesco a credere che si sia ammazzato. Non può essere. Non era depresso. Anzi“.

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