Caso Denise Pipitone, lo sfogo di Piera Maggio: “noi rivoltati come un calzino. Per gli altri troppo rispetto”

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Caso Denise Pipitone, lo sfogo di Piera Maggio: la sua casa perquisita da cima a fondo, verso la famiglia di Anna Corona un trattamento diverso

Nella giornata di ieri il caso Denise Pipitone ha vissuto un nuovo momento di pathos. Una segnalazione telefonica ha invitato i Carabinieri di Mazara del Vallo a indagare nella vecchia casa di Anna Corona, ora passata a nuovi proprietari, ricercando il corpo della bimba scomparsa nel settembre 2004 dal paesino siciliano. Ricerche effettuate, seppur senza alcun esito, ma con finalità differenti: gli inquirenti hanno indagato su possibili interventi edili nella palazzina di via Pirandello 55 dopo la scomparsa di Denise Pipitone. Si è indagato anche su una particolare botola che porta ad una parte sotterranea, una sorta di pozzo, presente nella vecchia casa di Anna Corona che, secondo alcune testimonianze, nelle fasi iniziali delle indagini non è stata perquisita a dovere.

A tal proposito, intervistata ai microfoni di ‘Chi l’ha visto?’, Piera Maggio si è sfogata duramente sulla disparità di trattamento durante le indagini: “noi siamo stati rivoltati come un calzino, tanto per darvi un’idea, ci aprivano anche i cassetti degli armadi. È stato fatto di tutto di più. Oggi vengo a conoscenza che dall’altra parte c’è stato un rispetto che non doveva essere seguito. Eravamo tutti uguali. Se si doveva verificare bisognava farlo per tutti“.

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