Ponte sullo Stretto, Carfagna sogna in grande per la Sicilia: “l’Isola deve diventare l’hub del Mediterraneo”

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Durante la sua visita istituzionale a Messina, il ministro Carfagna ha sottolineato la volontà di una parte del Parlamento di costruire il Ponte sullo Stretto tra Sicilia e Calabria

Ha ribadito nuovamente la volontà del Governo di realizzare il Ponte sullo Stretto il Ministro per il Sud, Mara Carfagna, durante la sua odierna visita istituzionale a Messina. “Il Governo – ha spiegato – ha presentato una relazione frutto di uno studio di una commissione che è stata insediata dal precedente governo. C’è assoluta volontà di farlo”. Anche in quella relazione “emerge la necessità di costruire il ponte per collegare la Sicilia, soprattutto all’Europa, e per fare della Sicilia un hub logistico nel Mediterraneo. Di Sicilia si parla di sbarchi solo per quel che riguarda i migranti, mentre io immagino gli sbarchi di merci e materie prime, cosa che la Sicilia può fare benissimo per intercettare i traffici che provengono dal Nord Africa dal Medio Oriente. Dobbiamo mettere in condizioni tutti di farlo e potenziare le infrastrutture; cominceremo con il Piano nazionale di ripresa e Resilienza, con il Fondo complementare e potenziamento. Per la tratta Palermo-Messina- Catania ci sarà una riduzione dei tempi, un aumento delle capacità, e potenzieremo anche le reti ferroviarie interne e la viabilità delle aree interne. Ci sono molti interventi a favore della Sicilia… adesso bisogna spendere bene i soldi che ci sono a disposizione, gran parte dei quali arrivano dall’Europa”. “E’ una grande sfida e sono convinta che l’amministrazione regionale e anche quelle locali saranno in grado di coglierla al meglio”, afferma il ministro.

“Il Recovery Plan è un’occasione straordinaria per riunificare il Paese e ho fortemente voluto che il 40% delle risorse fossero destinate al Sud. La Sicilia ne intercetterà buona parte. Gli investimenti serviranno a implementare il rilancio culturale del Mezzogiorno e il rafforzamento delle strutture sanitarie, a cominciare dai presidi di prossimità. Per quel che riguarda la capacità di spesa e quindi di assorbimento dei fondi – ha proseguito – da parte dei Comuni, sappiamo che non sempre in questi anni le amministrazioni locali sono state in grado di ottenere queste risorse. Così, insieme al ministro Brunetta, abbiamo avviato immediatamente il bando per l’assunzione di 2.800 tecnici che serviranno per irrobustire le pubbliche amministrazioni del Mezzogiorno”. “Queste nuove risorse – conclude Carfagna –  serviranno per rafforzare la loro capacità di progettazione, realizzazione e attuazione degli interventi. Saranno assunte entro la fine di luglio con una procedura velocissima che aiuterà le pubbliche amministrazioni a programmare e gestire l’enorme flusso di finanziamenti che arriveranno dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma anche dal nuovo Piano dei fondi europei del ciclo 2021-2027 e dalla programmazione del Fondo nazionale di sviluppo e coesione. Accanto a questo stiamo lavorando per rafforzare il ruolo dell’Agenzia nazionale per la coesione territoriale che affiancherà le pubbliche amministrazioni per il monitoraggio delle attività e in alcuni casi supplire le amministrazioni inadempienti”.

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