Confermata la volontà del governo di tenere aperte le scuole anche d’estate. In un anno scolastico fortemente condizionato dall’emergenza Coronavirus, nel quale molti istituti sono rimasti chiusi per lungo tempo favorendo la dispersione scolastica, la scelta di tenere aperte le scuole anche a luglio e agosto permetterà di limitare i danni della pandemia. La maggior parte delle famiglie (ragazzi compresi) si è lamentata delle difficoltà dello studio in DAD, misura che non solo priva gli alunni di tutte le emozioni provate nel contesto scolastico, ma che spesso rende anche più complicato l’apprendimento. Per porre rimedio a tali problematiche, le scuole che ufficialmente termineranno tra il 5 e il 16 giugno, su base volontaria, per studenti e insegnanti, continueranno a restare aperte fino al mese di settembre, per ospitare attività di approfondimento, culturali e ricreative.
L’investimento complessivo sarà di 510 milioni di euro così ripartiti:
Le risorse saranno distribuite in prevalenza nel Sud Italia, tenendo conto delle difficoltà attuali:
“E’ stato un anno difficile per la scuola, che non si è arresa, non si è mai fermata. Ha mostrato tutta la sua capacità di riorganizzarsi e di innovare grazie soprattutto alla responsabilità dei nostri insegnanti e dei dirigenti scolastici – ha dichiarato il ministro all’istruzione Patrizio Bianchi a Repubblica – La pandemia però ha scavato le differenze, accresciuto le fragilità. Ecco allora che serve un ponte tra quest’anno e il prossimo, un’occasione perché bambini e ragazzi possano recuperare apprendimenti e socialità. La scuola tornerà al centro della comunità, restituendo spazi di potenziamento delle competenze e di recupero delle relazioni. Lo farà insieme ai territori, alle associazioni, dando vita ai Patti di comunità. È questa la strada per una scuola nuova, accogliente e inclusiva, parte integrante del tessuto sociale e territoriale“.
Per prima cosa, va fatta chiarezza: il piano estivo non ha nulla a che vedere con i debiti scolastici. Chi sarà promosso con alcune insufficienze dovrà ugualmente seguire i corsi già previsti e finalizzati all’esame di settembre. Le attività previste dal governo saranno considerate extra, coinvolgeranno gli insegnanti su base volontaria, pagati dalle scuole, si avvarranno soprattutto di educatori e realtà del terzo settore. A giugno sono previsti corsi di rinforzo dell’apprendimento, attività di laboratorio e studio di gruppo. A luglio e ad agosto invece attività di aggregazione e socializzazione. Previsti moduli e laboratori relativi a educazione motoria, gioco didattico, musica, arte, scrittura filosofia, educazione alla sostenibilità e all’imprenditorialità, ma anche potenziamento della lingua italiana e straniera, delle competenze scientifiche e digitali. Le attività potranno svolgersi dentro la scuola oppure in spazi esterni come teatri, cinema, musei, biblioteche, parchi e centri sportivi. A settembre si suggeriscono alle scuole attività di accoglienza e accompagnamento al rientro.