Reggio Calabria: vandalizzata la “panchina parlante”, la riflessione del Circolo “L’Agorà”

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Reggio Calabria: vandalizzata la “panchina parlante”. La riflessione del Circolo “L’Agorà”: “non vogliamo sminuire quanto accaduto, ma evidenziare ciò che accade in una strana città, dove tante cose accadono”

“Si apprende del raid di stampo squadrista (squadrista?) che al calare delle tenebre ha siglato una panchina recante una massima di Antonio Gramsci: unici indizi, al momento, la tipologia della firma (spray di colore nero), giuste le indignazioni. Domandiamo a noi stessi ma chi avrebbe tempo da perdere per essere fautore di un raid notturno, tanto da provocare sdegno e compassione? Sarà il tempo, gli accertamenti da parte delle autorità competenti a delinearne i tratti somatici. Un’azione, quella in argomento, che non è l’unica, che purtroppo da tempo, si registra nella nostra Città, cioè quella di vandalizzare, imbrattare, monumenti, panchine, facciate di palazzi … anche in quel caso, crediamo sarebbe opportuno indignarsi nei confronti di tali “eroiche” azioni, ma stranamente, quelle “storie” forse non suscitano cotanti reazioni. Questa breve nota non vuole sminuire quanto accaduto, ma evidenziare ciò che accade in una strana “città”, dove tante cose accadono”, è quanto scrive in una nota il Circolo Culturale “L’Agorà”. “L’idea delle panchine con citazioni di gente che pensava e che deve far pensare, è una bella iniziativa e di questo bisogna darne merito, anche se la stessa arriva cronologicamente dopo che la stessa linea è presente in altre realtà da diverso tempo. Ma di questo non bisogna farne un processo, rimane sempre una bella iniziativa. Quanto riportato sullo schienale della panchina di colore bianco, riguarda una dicitura di un grande uomo, di un pensatore, ma anche di un politico, filosofo, politologo, giornalista, linguista e critico letterario italiano. Antonio Gramsci è una grande figura nella geografia culturale italiana che merita le dovute attenzioni, come una via a lui dedicata, proprio a Reggio Calabria, disposta su tre blocchi, che riporta solo in uno dei tre tratti una dicitura realizzata con pittura nera, questa volta stilizzata, recante la dicitura “via A. Gramsci”. Tenuto conto del giusto stato emotivo riferito ad una squallida e vigliacca azione, sarebbe, riteniamo opportuno, collocare delle degne indicazioni (targhe) sulla strada che riporta il nome di un anonimo A. Gramsci”, conclude la nota.

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