Reggio Calabria, riqualificazione di Piazza De Nava. Vacalebre: “il progetto presentato rappresenterebbe uno schiaffo all’intera cittadinanza”

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Reggio Calabria, riqualificazione di Piazza De Nava. Vacalebre: “non torna difficile affermare che procedere nella ristrutturazione della piazza secondo il progetto presentato, rappresenterebbe uno schiaffo all’intera cittadinanza”

“In attesa che il Mibact si esprima nel merito del progetto di restyling della centralissima Piazza De Nava, sentiamo il dovere di esporre, alcune considerazioni sull’opportunità di modificare radicalmente la citata piazza. Non occorre essere architetto o urbanista per esprimere il proprio dissenso, seppur nel rispetto del pensiero altrui, vuoi per il metodo adottato nell’approccio comunicativo con i cittadini che non hanno avuto alcun coinvolgimento, vuoi per la qualità del progetto stesso. Non torna difficile affermare che procedere nella ristrutturazione della piazza secondo il progetto presentato, rappresenterebbe uno schiaffo all’intera cittadinanza”. E’ quanto scrive in una nota Antonio Vacalebre, Vice Presidente del Coordinamento “Reggio Athena”. “In una cornice come quella richiamata, dove la piazza è integrata in un gioco architettonico con l’imponente edificio costituito dal Museo Nazionale della Magna Grecia (esempio fulgido di architettura italiana del 900), non considerare la complementarietà tra la Piazza e l’edificio realizzato dal noto progettista Piacentini significherebbe cancellare la memoria storica di un pezzo della ricostruzione della nostra città dopo la catastrofe del 1908. Comprendiamo la necessità di ristrutturare l’area, per contro non comprendiamo la volontà di stravolgere l’architettura preesistente. Nel filmato che abbiamo visto, dove si rappresenta la modifica all’esistente, ci ha colpito la spianata ma anche l’assenza di forme architettoniche integrate in quel contesto. A risaltare sono le piante, qualche alberello e un piccola fontanina a zampilli. Insomma, a nostro modesto avviso, una piazza moderna come tante altre esistenti per l’Italia. A parte il monumento ( almeno lo si spera) tutto il resto verrebbe cancellato. Ci verrebbe da pensare ad una maledizione che da sempre incombe sulla testa della città. Ricordiamo i lampioni sul lungomare di Reggio così come ricordiamo le quattro fontane divenute tre con la storiella che conosciamo tutti. Augurandoci che ritorni il buonsenso tra gli Amministratori, non ci resta che auspicare una seria revisione di quanto proposto, rammentando che guai a quel popolo amministrato da governanti superficiali che, piuttosto che assicurare la memoria storico-artistica-culturale dei luoghi, puntano superficialmente a cancellarne forme e ricordi”, conclude la nota.

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