Reggio Calabria, Candeloro Imbalzano: “il flop della programmazione comunitaria 2014-2020 ed i tragici riflessi sull’economia calabrese e reggina”

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Reggio Calabria, Candeloro Imbalzano: “Gli ultimi dati disponibili sull’andamento della spesa complessiva Comunitaria 2014-2020 dimostrano il perché, dopo sette anni dalla sua approvazione in Consiglio Regionale sulla base del nostro lavoro e della nostra relazione, le condizioni della Regione continuano ad essere tragicamente drammatiche”

“Gli ultimi dati disponibili sull’andamento della spesa complessiva Comunitaria 2014-2020, ed in particolare quella FESR che costituisce la parte più cospicua, dimostrano il perché, dopo sette anni dalla sua approvazione in Consiglio Regionale sulla base del nostro lavoro e della nostra relazione, le condizioni della Regione Calabria continuano ad essere tragicamente drammatiche, anche a causa delle lentezza esasperante del suo avanzamento percentuale. Si è proceduto in questi anni solo a recuperi miracolosi di impegni in prossimità dei mesi di dicembre, salvo ricadere successivamente nei vizi e nei ritardi di sempre. Solo qualche dato significativo: dopo 7 anni, ed a poco più di altri due, per la presentazione delle ultime certificazioni alla Comunità Europea, lo stato della spesa complessiva si aggira attorno al 50%, con rischio altissimo di restituzione di centinaia di milioni. Se poi guardiamo alla sua qualità per effetto delle successive rimodulazioni, che hanno assegnato soprattutto al Sistema Mobilità il 34% ed a quello Ambiente il 30%, i risultati, assolutamente negativi, sono sotto gli occhi di tutti. Solo il 16% è stato orientato verso Privati e ad Imprese, pur con un numero di interventi pari al 39%. La Regione si è assegnata la fetta più importante di circa 800 milioni, pari al 47%, ma con capacità di spesa di gran lunga inferiore”. E’ quanto afferma Candeloro Imbalzano, già Presidente della Commissione Fondi Comunitari ed in tale veste relatore in tutte le sedi istituzionali della medesima programmazione, ancora in corso.

“Uno dei risultati più drammatici di questi vulnus è l’aver disincentivato i Calabresi a partecipare ai bandi regionali, in quanto con questi tempi biblici è risultato impossibile mettere in cantiere una seria programmazione aziendale e gestionale. E meno male che ci sono alcuni, pochi assessori, come Gianluca Gallo, che in poco più di un anno ha trasformato il suo Dipartimento Agricoltura, per la parte relativa al Piano di Sviluppo Rurale, in una macchina da guerra sul piano operativo, mobilitando risorse finanziarie da tempo sterilizzate e motivando quelle umane, con i risultati esaltanti per il nostro strategico sistema agroalimentare che gli sono da tutti riconosciuti”, continua Candeloro Imbalzano. “Eppure c’era una volta la Commissione Consiliare competente, sulla carta ancora esistente anche se del tutto esautorata nei cinque anni della Presidenza Oliverio, al punto che la Programmazione 2021 – 2027 è andata direttamente in Consiglio, ed all’ultimo momento, per non consentire alcun approfondimento. Una Commissione che nel recente passato era il cuore della vita della Regione, con una preziosa e qualificata capacità di proposta, di esame e di approfondimento degli stessi provvedimenti della Giunta Regionale in materia, ben prima della loro approvazione definitiva. Una Commissione capace di un monitoraggio continuo di tutta la spesa dei Fondi POR- FSE e FESR, oggi in balia della scarsa sensibilità di tanti dirigenti dei vari Dipartimenti, nel raggiungimento di target di spesa anche minimi”, aggiunge ancora Candeloro Imbalzano. “Pur se in regime di prorogatio, le imprese, le famiglie , i Comuni ed i giovani calabresi hanno il diritto di ricevere risposte concrete rispetto ai bandi in corso, spesso delle vere tele di Penelope, ma soprattutto di pretendere una definitiva accelerazione della spesa comunitaria residua ,unica capace di produrre investimenti produttivi ed occupazione nuova, in una regione ormai rasa al suolo, sia dall’emergenza Covid che, purtroppo, dall’insipienza di buona parte della classe politica”, conclude Candeloro Imbalzano.

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