Da Milano a Napoli scoppia la protesta degli ambulanti contro le chiusure: “siamo invisibili, nemici sociali”

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Da Milano a Bari, passando per Imperia, Roma e Napoli: in tutta Italia divampa la protesta degli ambulanti contro le chiusure

Continuano, da diversi giorni e in diverse piazze d’Italia, le proteste dei venditori ambulanti contro le chiusure imposte dal governo Draghi per fronteggiare la pandemia di Coronavirus. Un settore messo alle strette dai mancati ritorni economici dovuti all’impossibilità di svolgere il proprio lavoro, al quale vengono a sommarsi ritardi nell’ottenimento di ristori che spesso non bastano a rendere meno gravoso l’impatto della crisi.

Siamo gli unici ancora chiusi – denunciano gli ambulanti di Milano, riunitisi in Piazza Duca d’Aosa davanti alla Stazione Centrale – noi chi siamo, i nemici sociali?“. I manifestanti hanno bloccato il traffico di macchine e mezzi pubblici, minacciando anche di bloccare le tangenziali se non arriveranno al più presto delle risposte sui ristori. Fumognei e bottiglie lanciate a Roma, davanti a Montecitorio.

Al Sud si sono mobilitati i mercatali di Napoli, raggiunti da ristoratori e proprietari di bar e palestre. Traffico bloccato sulla A1 Milano-Napoli, in prossimità dell’uscita di Caserta Sud. Duecento tra camion e furgoni protestano con cori e cartelli: “per il governo siamo invisibili“, “chiediamo solo di lavorare“. Bloccato nel traffico anche il governatore della Regione Campania De Luca, atteso per una conferenza a Santa Maria Capua Vetere.

Proteste in piazza anche a Imperia contro l’ordinanza che vieta la vendita di tutti i prodotti non alimentari, mentre per mercoledì 7 aprile è prevista una nuova protesta degli ambulanti toscani a Pistoia e Firenze. Lunedì scorso dura manifestazione di protesta a Bari con 250 persone riunitesi per chiedere la riapertura dei mercati: “Lo Stato ci ha abbandonato” denunciano, “Non lavoriamo da quasi un mese senza ristori“.

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