Quando si parla delle eccellenze del Sud Italia, non si può non menzionare il cibo. Il Bel Paese è la patria della buona tavola e anche il Meridione ha le sue prelibatezze uniche. Primi piatti abbondanti, secondi da leccarsi i baffi e dolci squisiti, ma anche tanto street food. Il ‘cibo da strada’, quello che siamo abituati ad associare agli USA con patatine, hot dog e hamburger, fa in realtà parte addirittura della tradizione siciliana con ben più gustosi pezzi di rosticceria unici nel loro genere. E ovviamente squisiti. Se si capita dalle parti di Messina ad esempio, è obbligatorio provare una focaccia messinese.
Innanzitutto non chiamatela pizza. Seppur simile all’aspetto, la focaccia messinese ha delle caratteristiche ben precise che la rendono unica. Si presenta in forma rettangolare, è soffice e alta, un po’ più dello sfincione palermitano, altra bontà siciliana. Le sue origini si dice siano molto antiche, risalenti addirittura a quando la Sicilia era sotto la dominazione borbonica. La ricetta che conosciamo oggi risale invece alla seconda metà del Novecento, quando gli artigiani del mestiere iniziarono a produrla stabilmente nei forni e nei panifici della città. L’impasto è a base di farina, acqua e lievito di birra. La farcitura è composta da: formaggio, in generale la tuma che dalle parti dei Nebrodi viene sostituita dalla provola locale; scarola, variante dell’invidia dal gusto delicato e leggermente amarognolo; pomodoro a pezzi e acciughe sott’olio. Una volta farcita, va dritta nel forno a legna e poi viene servita fumante, con il suo profumo che inebria prima le narici e poi il palato.