Messina, ispezioni dell’Asp e della Polizia Municipale in varie zone della città: “situazione di degrado in numerose abitazioni, nelle baraccolopoli si rischiano eventi incontrollabili”

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Messina, ispezioni dell’Asp e della Polizia Municipale in varie zone della città: “situazione di degrado in numerose abitazioni, nelle baraccolopoli si rischiano eventi incontrollabili”. Lettera del direttore Asp Alagna al sindaco Cateno De Luca

Di seguito la lettera del Direttore Generale FF, Bernardo Alagna al sindaco di Messina, Cateno De Luca in cui comunica l’esito dell’ispezione in varie zone della città dello Stretto:

“A seguito dell’Ordinanza Sindacale n. 163 del 06-08-2018 con la quale veniva richiesto a questa Azienda Provinciale di fornire “dettagliata relazione ed attestazione concernenti l’antigenicità o il grave degrado delle predette strutture abitative”, personale di questa Azienda Provinciale, congiuntamente a personale della Polizia Municipale del Comune di Messina, ha effettuato, nei giorni 16 — 21 — 22 — 23 — 27 agosto 2018, sopralluoghi ispettivi rispettivamente nei seguenti ambiti territoriali,

  • Tremonti – Giostra — Ritiro visitate n.9 abitazioni
  • Annunziata — Fondo Fucile — Rione Taormina visitate n. ll abitazioni
  • Bisconte – Camaro S. Paolo — Maregrosso visitate n.7 abitazioni
  • Torrente S. Filippo — Vill. Aldisio – Fondo visitate n.6 abitazioni
  • Fucile Via G. Alessi
  • Rione Mangialupi visitate n.5 abitazioni

e trasmesso la relazione, corredata da documentazione fotografica, al Sig. Sindaco di Messina con nota prot. n. 82518 del 31-08-2021, della quale si riportano di seguito i contenuti. “Nel corso dei sopralluoghi che, in considerazione della disponibilità di tempi piuttosto brevi, sono stati indirizzati ad una valutazione complessiva delle condizioni igienico sanitarie delle aree considerate e delle principali problematiche presenti, con l’effettuazione di interventi ispettivi in singole abitazioni scelte a campione in ogni area per avere una idea di massima della tipologia delle strutture abitative e delle condizioni di salubrità degli spazi interni, è stato evidenziato, anche con rilevamento fotografico che si allega alla presente, quanto segue:

1) tutti gli ambiti esaminati si presentano in linea di massima come aree notevolmente degradate, frequentemente si nota la presenza di crescita rigogliosa di vegetazione incolta, di accumuli di rifiuti di varia natura abbandonati sul suolo pubblico, di scarichi idrici a cielo aperto che spesso scorrono davanti alle abitazioni, talvolta di esalazioni maleodoranti diffuse;

2) alcune aree appaiono per lo più circoscritte, costituite da numerose costruzioni ammassate tra loro che vengono utilizzate a scopo abitativo 0 per il ricovero di animali o per deposito-garage, per la maggior parte dall’aspetto tipico di baracche presumibilmente abusive, talora vecchie costruzioni consegnate in epoche remote dal comune e che hanno subito nel tempo ampliamenti presumibilmente abusivi o interventi precari di manutenzione;

3) pressocchè in tutti gli ambiti visionati si notano costruzioni che non rispettano i più elementari requisiti igienico edilizi, sia per quanto riguarda le tipologie di costruzione (baracche o costruzioni a più elevazioni) che relativamente ai materiali utilizzati (muratura, legno, lamiere, tettoie di onduline in cemento amianto, in lamiera ed in plastica), non garantiscono adeguate condizioni di sicurezza (muri e tetti pericolanti o mal costruiti) e di incolumità per chi vi risiede, inoltre le distanze tra le singole abitazioni spesso sono molto ridotte ed insufficienti a garantire adeguate vie di passaggio per mezzi e persone o consentire l’intervento di mezzi di soccorso in caso di situazioni di pericolo o di eventi calamitosi;

4) dai sopralluoghi effettuati all’interno di numerose costruzioni si rileva come queste non rispettino neanche i minimi requisiti igienici previsti per gli ambienti abitati insufficiente altezza e cubatura dei locali; superfici fenestrate inadeguate a garantire sufficienti condizioni di aero- illuminazione e talvolta del tutto mancanti; ingressi di larghezza inadeguata a garantire il passaggio in condizioni di sicurezza, spesso con gradini malmessi e che presentano alzate di dimensioni inadeguate, o privi di adeguata protezione; inidonea distribuzione degli spazi interni, spesso in continuità tra loro (per entrare in una stanza bisogna attravesarne un’altra), con porte di dimensioni insufficienti o del tutto mancanti e con zone di passaggio anguste e pericolose; servizi igienici inadeguati e che spesso si aprono direttamente negli ambienti abitativi senza alcun disimpegno e talvolta privi di porta; ambienti insalubri per presenza di umidità e crescita di muffe, frequentemente distacco dell’intonaco talora con sottofondo murario in evidenza, fessurazioni e crepe, soffitti rigonfi di umidità con evidenti segni di cedimento, orditura delle coperture (plastica o cemento-amianto) a vista, cause di potenziale pericolo per l’incolumità degli occupanti per rischio di crollo; pavimenti sconnessi e spesso mancanti di piastrelle, o costituiti da malmessi elementi lapidei di tipo stradale, causa di potenziale pericolo di caduta; impianti elettrici in condizioni fatiscenti, con fili elettrici pendenti ed alcune prese inutilizzabili a causa dell’umidità che ha determinato il rigonfiamento dell’intonaco circostante comportando il distacco delle stesse dalla parete, causa di potenziale pericolo per l’incolumità degli occupanti per corto circuito e rischio di folgorazione; i materiali utilizzati per la costruzione spesso non garantiscono adeguate condizioni di isolamento termico dall’esterno comportando situazioni insalubri di microclima con eccessivo calore o eccessivo freddo all’interno delle abitazioni;

5) viene riferito da numerosi residenti che, in occasione di eventi meteorici caratterizzati da abbondanti precipitazioni atmosferiche, si verificherebbero infiltrazioni di acqua con fenomeni di gocciolamento dal soffitto;

6) non si conoscono le condizioni degli allacci alla rete idrica né si conosce la provenienza delle acque utilizzate e l’idoneità delle stesse per essere destinate a scopo umano, inoltre si evidenzia la presenza di numerosissimi serbatoi per lo stoccaggio di acqua, molti dei quali in cemento-amianto 0 in PVC pesante, posizionati spesso in modo precario e senza adeguati criteri di stabilità e di sicurezza, che possono compromettere ulteriormente la staticità delle costruzioni,

7) inoltre non si conoscono le condizioni degli allacci alla fognatura comunale delle diverse abitazioni e/o i sistemi di smaltimento dei reflui fognari, anche se da alcuni residenti viene riferito che gli scarichi civili sarebbero o dispersi direttamente nel suolo o destinati a pozzi presumibilmente disperdenti che si troverebbero sotto le costruzioni stesse;

8) tale situazione costituirebbe una ulteriore causa di inconveniente igienico per le esalazioni maleodoranti provenienti dagli stessi pozzi e dalle relative botole di accesso presenti all’esterno delle abitazioni (spesso nelle vicinanze dell’ingresso) ed, in qualche caso, all’interno di locali abitativi;

9) in merito viene riferito che, a causa della saturazione dei pozzi o per fenomeni di intasamento delle improvvisate e precarie condutture fognarie esistenti, periodicamente si assiste a fenomeni di rigurgito di liquami dalle botole (site sia nelle viuzze che all’interno delle abitazioni) e dai servizi igienici, per cui i residenti sono costretti a richiedere urgenti

10) in alcune aree si notano parecchie tubazioni che fuoriescono dalle case e che rappresentano presumibilmente condotte abusive di scarichi idrici che vengono convogliati in approssimative canalette di raccolta che talvolta scompaiono nel sottosuolo per riaffiorare nuovamente, più a valle;

11) molte unità abitative risultano sottodimensionate rispetto al nucleo familiare che le occupa con un evidente peggioramento delle condizioni igienico sanitarie;

12) pressocchè in tutti gli ambiti visionati viene ulteriormente riferita la presenza continua di grossi ratti che popolerebbero abitualmente le varie zone, prevalentemente nelle ore notturne, e la presenza costante di insetti molesti che, viste le condizioni su descritte, avrebbero trovato habitat ideale per proliferare.

Relativamente alla presenza di materiali contenenti amianto si fa presente che nel corso del sopralluogo, in tutte le aree visionate, è stato evidenziato che:

1) numerosissime costruzioni sono ricoperte da onduline in cemento amianto;

2) le stesse si presentano per lo più in avanzato stato di deterioramento con evidenti zone di frattura;

3) molte sono situate ad altezza d’uomo ed essendo facilmente accessibili rappresentano un ulteriore rischio per rotture accidentali e non;

4) all’interno di molte abitazioni si è osservato che la copertura in eternit è confinata, rispetto all’ambiente abitativo, da una controsoffittatura, a volte precaria, realizzata dagli abitanti per ridurre l’umidità proveniente dal soffitto, ma in diverse situazioni le onduline in cemento amianto sono a diretto contatto con gli ambienti abitativi che, peraltro, di per sé presentano condizioni strutturali inadeguate con altezze dei locali insufficienti e mancanza di adeguate aperture fenestrate;

5) le condizioni su esposte creano, ad ogni modo, una situazione di potenziale rischio di rilascio di fibre di amianto nell’ambiente e, di conseguenza, un ulteriore fattore di rischio per la salute dei residenti.

Stante quanto sopra si ritiene che, complessivamente, le condizioni igienico sanitarie (gravi carenze igieniche — mancanza di requisiti igienici e strutturali delle abitazioni — ambienti abitativi malsani — etc.) e le problematiche ambientali (reflui fognari di cui si ignora la destinazione finale — presenza di manufatti in cemento amianto in condizioni di cattivo stato di conservazione e di manutenzione — etc.) riscontrate nelle varie zone, determinano una situazione di grave rischio per la salute e l’incolumità degli occupanti”. Come è noto purtroppo ad oggi si è aggiunta, al grave stato di degrado su descritto, la situazione
di grave emergenza sanitaria derivante dalla pandemia e dal rischio della diffusione di agenti virali trasmissibili (SARS — COV 2). Lo sforzo posto in essere da questa Azienda, dal Comune e dalle altre Istituzioni direttamente e indirettamente interessate al contenimento ed eradicazione del virus è quanto mai imponente, ma particolare attenzione va posta alle situazioni in cui, per ragioni oggettive, appare difficoltoso garantire idonee condizioni di isolamento, di distanziamento e di quarantena, e, particolarmente in situazioni di disagio sociale come quelle esistenti negli ambiti di risanamento del Comune di Messina.

Questa Azienda, interpellati i Servizi competenti per conoscere le criticità presenti in tali zone durante l’emergenza pandemica, ha attivato per quanto di competenza, alcune iniziative e misure finalizzate sempre al contenimento della diffusione del contagio, riscontrando le seguenti ulteriori difficoltà: sono state effettuate diverse campagne di screening mediante tampone naso-faringeo, rivolte solo alla popolazione residente negli ambiti di risanamento, al fine di individuare quanti più soggetti possibili positivi al virus SARS-CoV-2. A questo proposito sono state allestite delle strutture necessarie all’esecuzione ordinata dei tamponi, e, in una prima fase, la popolazione ha partecipato in numero elevato. Purtroppo però, a causa delle condizioni fatiscenti di molte strutture abitative, prive dei requisiti minimi per poter garantire efficaci misure di di isolamento e prive dei requisiti igienico sanitari necessari, i soggetti positivi al
virus si sono dovuti trasferire presso i Covid Hotel. Tale situazione ha generato notevoli preoccupazioni tra i cittadini comportando, nella restante popolazione residente in tali ambiti di risanamento, un rifiuto generalizzato allo screening organizzato e di conseguenza un enorme difficoltà di tracciamento dei soggetti positivi.

* altra criticità rilevata dai Servizi nella valutazione del rischio sanitario relativo al virus SARS-CoV?2 , è rappresentata dalla presenza di soggetti fragili affetti da gravi patologie ( morbo di Parkinson, insufficienza renale, vasculopatia cerebrale, encefalopatia, morbo di Alzheimer, ulcere trofiche, spina bifida)

a) 90 pazienti in assistenza domiciliare integrata
b) 10 pazienti in adi palliativa;

* a questo si aggiunga che un numero non rilevato di soggetti non è iscritto all’anagrafe assistiti con tutto quello che ne consegue. Pertanto, nonostante la professionalità di chi assiste a domicilio i pazienti, risulta oltremodo difficoltoso non solo mantenere adeguate cautelative imposte dall’emergenza in corso, ma altresì, effettuare la stessa cura. Ciò posto, ed in termini generali, atteso lo stretto nesso causale intercorrente, gli aspetti legati propriamente al rischio, gli aspetti sociali ed etici, gli aspetti legati all’informazione, l’impossibilità di mantenere le misure di prevenzione, la sussistenza di carenze igienico sanitarie, la densità di popolazione residente negli ambiti di risanamento, tra i quali molti minori, e l’elevata probabilità di diffusione del virus, vorrà la S.S. valutare ed all’occorrenza provvedere in ordine alla possibilità di trasferimento. in unità abitative idonee. la popolazione cu menzionata al fine di evitare che nelle baraccopoli su verifichino eventi incontrollabili”.

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