Ierace (Urmig): “la sanità calabrese è senza pace, il Decreto Calabria quando darà i suoi benefici?”

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Ierace (Urmig): “la Sanità Calabrese che sia fanalino di coda dell’Italia intera è un caso conclamato forse solo a qualche altra piccola regione possiamo contendere il più nefasto dei primati”

“La Sanità Calabrese che sia fanalino di coda dell’Italia intera è un caso conclamato forse solo a qualche altra piccola regione possiamo contendere il più nefasto dei primati. Sanità Calabrese che non esiste o per puntualizzare quei pochi nosocomi aperti dove lavorano tra molteplici difficoltà bravissimi professionisti medici, infermieri, operatori socio sanitari e le altre figure che ruotano affinché qualcuno di quella macchina ormai obsoleta si faccia carico di un restyling o meglio ancora si proceda con investimenti che tardano o per meglio dire vengono impegnati non per tutelare la salute pubblica ma per altro. Su diciotto ospedali chiusi qualche reparto riapre a singhiozzo facendo passare l’ordinario a un traguardo eccellente ma di cosa parliamo!! Deturpata da anni e anni di promesse da fantomatici politici collusi con il malaffare su un argomento che è di primaria importanza “La salute di ogni Calabrese e non solo”. E’ quanto scrive in una nota Giuseppe Ierace, rappresentante legale Urmig.

“Invece si continua a trovare soluzioni che vanno solo a tamponare quel poco che è rimasto di buono specialmente in questo periodo di emergenza nazionale dove non bisognerebbe sindacare su spese o somme rivolte a migliorare un S.S.R ormai allo sbando. In passato se ci è stato un taglio dei posti su scala nazionale ora più di prima se ne pagano le conseguenze trovando presidi saturi all’accesso in pronto soccorso e vedendosi rimandare quello che ordinariamente rientrerebbe nella programmazione aziendale tra consulenze e interventi. Se le altre regioni possono contare su una forza lavoro alquanto accettabile in Calabria il livello dei LEA è improponibile, figure mancanti in ogni reparto, i reparti che negli anni sono stati soppressi per non parlare anche degli sprechi. Un appello va a chi al momento ha preso le sorti della nostra Regione il Commissario Longo già figura di rilievo in Calabria con l’incarico a Prefetto di Vibo Valentia negli anni passati. Sanita’ Calabrese è senza pace, fra le polemiche dopo le dimissioni e le rinunce a guidare il settore e’ il momento di dare una risposta a chi come me risiede in una terra splendida ma dannata dall’altra, spero che con il Decreto Calabria bis con lo stanziamento di più risorse fino a 12 milioni si riesca a dare atto ad una tornata di assunzioni per dare agio ai famosi L.E.A, sarebbe giusto che la politica si prendesse veramente a cuore e non lasciare la questione sanità a un insulso quadro numerico, come l’ultimo caso ieri successo a Soverato portato avanti dal Sindaco con una denuncia sui propri canali social dove non si è riusciti a dare un’ adeguata assistenza a un cittadino nel proprio domicilio e ad aggravare la situazione mancava solo questa restrizione da virus. Servirebbe anche un inversione di tendenza da parte di ognuno di noi in ogni sorta di realtà lavorativa, non possiamo vivere sempre vessati o migrare fuori, abbiamo avuto in dono una perla per troppo ma troppo tempo abbandonata nei meandri dell’illegalità”, conclude la nota.

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