Euro 2020, Gravina scrive una lettera a Draghi: “ci aiuti a tenere il torneo a Roma”, serve l’ok per il pubblico negli stadi

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Gabriele Gravina scrive una lettera a Mario Draghi: serve l’ok per 20.000 spettatori negli stadi in Vista di Euro 2020, la deadline è il 19 aprile

Ancora in bilico la partecipazione dell’Italia ad Euro 2020, per quanto riguarda la parte ‘organizzativa’. Il format del torneo itinerante, che vedrà le squadre qualificate giocare in diverse città d’Europa, dovrebbe toccare anche il nostro Paese, ma serve un importante ok dal governo. Entro il 19 aprile l’Italia dovrà infatti garantire circa 20.000 spettatori all’Olimpico di Roma in vista delle quattro gare in programma, compresa quella inaugurale fra Italia e Turchia.

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha dunque inviato una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi affinchè si possano velocizzare le operazioni. Gravina ha chiesto a Draghi “di adoperarsi affinché l’Uefa possa confermare l’assegnazione dell’evento inaugurale” dell’Europeo “e delle successive gare previste nel nostro Paese“. Gravina, pur nella “consapevolezza della fase critica” del Paese, si augura che il premier “condivida con la Figc quanto sia importante per l’Italia che la Uefa confermi” la disputa dei match. Gravina assicura inoltre “il rigoroso rispetto delle prescrizioni che il Governo vorrà imporci” per Euro 2020, “così come è stato per l’applicazione del protocollo sanitario” per i campionati nazionali.

Il ministro Speranza ha già dato l’ok per la presenza di pubblico, va capito quanti spettatori il CTS deciderà di poter far entrare. Intervistato da Radio Anch’io Sport, il professor Locatelli, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, ha dichiarato: “auspico il massimo del dialogo sia con la sottosegretaria Vezzali sia con la Federcalcio per avere un po’ più di tempo e dall’altro per adottare protocolli in linea. Quanto servirebbe? Io credo che se riuscissimo ad arrivare ai primi giorni di maggio, sarebbe un pochino più fattibile una previsione più in linea con gli andamenti epidemiologici. Fare previsione a due mesi di distanza è discretamente impegnativo. La app per poter consentire l’accesso ai vaccinati o a chi ha effettuato un test rapido nelle ore precedenti la partita? Sono certamente uno strumento importante e possono dare un contributo rilevante ma adesso c’è da considerare la parte del trasporto pubblico locale, gli eventi di massa sono più difficili da gestire. Detto questo, nessuno sottovaluta l’importanza sociale ed economico degli Europei. La risposta spetta alla politica, noi possiamo dare suggerimenti da un punto di vista tecnico, ma la scelta finale spetta al Governo con la parola determinante del ministro Speranza”.

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