Scuola, Giannelli: “contrari allo stop alle vaccinazioni per i docenti, è una categoria a rischio”

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Scuola, Giannelli: “contrari allo stop alle vaccinazioni dei docenti, è una categoria a rischio. Sull’importanza della scuola in presenza sono tutti d’accordo a parole, i fatti dicono altro. Su screening e trasporti non si è fatto nulla”

Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sullo stop alle vaccinazioni per i docenti e il personale scolastico. “A causa di ritardi che ci sono stati in varie regioni nella vaccinazione degli anziani, evidentemente a livello governativo si è deciso di reagire fermando le macchine relative alle vaccinazioni delle categorie per concentrarsi sui soggetti più anziani –ha affermato Giannelli-. Ovviamente noi siamo favorevoli a alla vaccinazione dei più fragili, quello che su cui non siamo d’accordo che ci debba essere uno stop nel canale scolastico. E’ una categoria che per ragioni professionali dovrebbe essere vaccinata, in quanto a contatto con tantissime persone ogni giorno. Quasi il 75% del personale scolastico aveva già ricevuto la prima dose”.

Sulla riapertura delle scuole. “Sull’importanza della scuola in presenza sono tutti d’accordo a parole, i fatti dicono altro. Bisognava organizzare un piano di screening con i tamponi e non si è fatto, così come il piano trasporti. Posso testimoniare il grande impegno della ministra Azzolina prima e del ministro Bianchi adesso, è un problema di governo, il coordinamento tra scuola-sanità e trasporti è responsabilità collegiale dell’esecutivo. Di fatto si va avanti sperando che ci si vaccini tutti. Senza un’azione coordinata, un sistema come quello scolastico non riesce ad intervenire perché le soluzioni non possono essere di comparto, devono essere intersettoriali”.

Sulla dad e il caso della ragazza bendata durante l’interrogazione. “Noi dovremmo cambiare un po’ il modo di considerare la valutazione. Troppo spesso è ancorata a logiche superate. E’ chiaro che se stiamo a distanza le logiche non possono essere le stesse. La didattica e la valutazione della didattica devono ammodernarsi ed assumere aspetti diverse. Una valutazione che può essere messa in crisi da una sbirciata sul libro è una valutazione inadeguata. Quando io chiedo qualcosa ad un alunno per valutare le sue competenze, non devo chiedergli qualcosa che può semplicemente leggere su un libro, è un errore di metodologia. Dovrebbe esserci un piano di aggiornamento per i docenti. In una didattica moderna, digitale, si deve utilizzare qualche metodologia più moderna. La parte nozionistica dovrebbe avere un valore minore rispetto al ragionamento, perché se uno studente impara a memoria una nozione senza capirla poi la dimentica in fretta”.

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