Caso Denise Pipitone, i sospettati sapevano di essere intercettati. Klaus Davi attacca: “un magistrato accusa la Polizia Giudiziaria, indagate!”

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Caso Denise Pipitone, la pm Angioni rivela: “i sospettati sapevano di essere intercettati”. La dura replica di Klaus Davi in diretta a ‘Ore 14’

Negli ultimi giorni il caso relativo alla scomparsa di Denise Pipitone, la piccola sparita da Mazara del Vallo nel settembre 2004, è tornato sotto i riflettori grazie ad una pista proveniente dalla Russia. Esiste una ragazza, Olesya Rostova, molto somigliante a Piera Maggio, che ha rivolto un appello alla tv russa per cercare la madre. Rapita da piccola, ha vissuto in un campo rom e in un orfanotrofio: qualcuno ha trovato delle somiglianze non solo fisiche, ma anche nella sua storia, con quanto accaduto 17 anni fa a Denise. L’argomento è diventato talmente virale che in Russia la trasmissione ‘Lasciateli parlare’ ha deciso di dare ampio risalto al caso, forse anche troppo, piegando alle logiche dell’audience la comunicazione del gruppo sanguigno della giovane, che dovrà essere comparato con quello di Denise per capire se si possa procedere con il test del Dna che indichi se si tratti o meno della stessa persona.

Mentre ci si interroga sulle reali intezioni di Olesya, se sia in cerca di popolarità o realmente voglia ritrovare la sua famiglia, nel corso della trasmissione di Rai 2 ‘Ore 14’ si è tornati a parlare della parte giudiziaria del caso. Il Pm Maria Angioni, che si era occupata del caso di Denise Pipitone nel 2004, ha svelato un dettaglio a dir poco incredibile sulle indagini: “abbiamo avuto grossi problemi. Abbiamo capito che dopo tre giorni tutte le persone sottoposte a intercettazioni già sapevano di essere sotto controllo. A un certo punto, quando ho avuto la direzione delle indagini, ho fatto finta di smettere di intercettare e poi ho ripreso da capo con forze di polizia diverse, nel disperato tentativo di salvare il salvabile“.

Dura la replica di Klaus Davi, ospite in studio attraverso un collegamento video: “sono parole estremamente gravi quelle del magistrato Angioni. Trovo significativo che un magistrato accusi la Polizia Giudiziaria di aver fatto trapelare le notizie coperte da segreto. Se questo è vero, dovrebbe partire immediatamente un’indagine. In altre procure simili episodi sono stati oggetto di indagini, processi e condanne, quindi invito la dottoressa Angioni o chi di dovere a fare altrettanto“.

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