Torino, protesta venditori ambulanti: furgoni dallo stadio della Juventus a piazza Vittorio “riapriamo senza permesso” [GALLERY]

  • Alessandro Di Marco / Z63 / Ansa
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StrettoWeb

Protesta dei venditori ambulanti a Torino: furgoni, striscioni e rabbia per le chiusure. C’è chi è pronto a riaprire anche senza permesso

Continua la protesta dei venditori ambulanti in tutta Italia. Dopo le manifestazioni dei giorni scorsi tenutesi in diverse città, da Lecce a Ferrara, quest’oggi è la volta degli ambulanti di Torino che sono scesi in piazza per esprimere la loro rabbia e la loro frustrazione. L’obiettivo della protesta è chiedere maggiori tutele verso un settore fortemente colpito dalla pandemia e privato dell’adeguato supporto durante la chiusura. Un corteo di oltre 600 furgoni è partito dall’Allianz Sadium che ospita le gare casalinghe della Juventus, terminando la sua marcia a piazza Vittorio con tanto di Inno Nazionale.

E’ ora che le istituzioni inizino a sentire il termometro di come siamo messi“, dice Gianfranco Nardozzi, presidente del sindacato Goia. “Se continuano a tenerci chiusi – promette – da domani metteremo i nostri banchi comunque nei mercati, con o senza permesso“.

Vogliamo solo dimostrare che noi lavoriamo all’aperto e non ci sono rischi, perché tenere aperti i supermercati e non noi? Non incidiamo sui contagi”, dice Silvano Rittá dell’Ubat, l’unione battitori ambulanti torinesi, che ha organizzato la manifestazione con Goia e Aapiscat. “Non possiamo più restare chiusi, se continuiamo così a fine aprile siamo finiti – aggiunge Rittá – la primavera e il Natale sono i momenti più importanti per il commercio e ora dopo aver investito i nostri risparmi siamo tutti in ginocchio. Il prossimo rischio è perdere le autorizzazioni che non riusciamo a pagare. Ne va del nostro lavoro e del nostro futuro”.

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