Sanremo 2021, “Luigi Tenco morto giocando con una pistola”: la famiglia furiosa con il monologo di Barbara Palombelli

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La famiglia di Luigi Tenco rivolge una dura lettera nei confronti di Barbara Palombelli: criticato aspramente il monologo della giornalista a Sanremo 2021

Nella quarta serata di Sanremo 2021 alla co-conduzione al fianco di Amadeus e Fiorello c’era Barbara Palombelli. La famosa giornalista italiana, apparsa più volte nel corso della puntata, è stata protagonista di un importante monologo nel quale ha ripercorso la storia di Sanremo intrecciandola con quella delle donne e con una parte della sua vita. Un passaggio è stato giudicato però piuttosto infelice, quello nel quale viene fatto riferimento a Luigi Tenco, cantante morto suicida al Festival nel 1967. La Palombelli metaforizza la sua morte parlando di un ‘gioco’ con una pistola.

La famiglia del cantante tristemente scomparso non l’ha presa bene. Sulla pagina Facebook dedicata a Luigi Tenco, i familiari hanno postato una lettera aperta nella quale manifestano il proprio sdegno:

SANREMO 2021: FAMIGLIA TENCO A BARBARA PALOMBELLI
LETTERA APERTA – 7marzo 2021
Signora Barbara Palombelli,
diversi telespettatori ci hanno segnalato il Suo monologo di venerdì 5 marzo u.s., andato in onda su Rai1all’interno del Festival di Sanremo, attraverso cui ha diffuso notizie improbabili sulla vita di Luigi Tenco.
Quindi, portati a vedere un’altra volta un programma che non ci entusiasma proprio perché rappresenta una manifestazione i cui rumors giornalistici pilotati del1967 non si fecero scrupoli a relegare l’umanità di Luigi Tenco nell’ingiusta etichetta del ragazzo depresso, condizionando persino le sue numerose opere musicali per diversi decenni, con profonda amarezza abbiamo constatato quanto ancora perduri un certo tipo di superficialità giornalistica.
Le Sue parole, passando per il racconto diseducativo di una Sua bravata adolescenziale, sono risultate come una forzatura per arrivare a parlare in modo inopportuno di Luigi Tenco: “pensate che Luigi Tenco proprio qui (al Festival) giocando con una pistola ha trovato la morte“.
A ciò si aggiunga il fatto che questa ed altre Sue gravi affermazioni sarebbero frutto di un’intervista con Gino Paoli che, come è noto a tutti e diversamente da Luigi Tenco, ha certamente cercato la morte per suicidio ma senza riuscirci (fortunatamente).
Questo chiacchiericcio, pregno di ignoranza sull’argomento da una parte e di incoerenza dall’altra parte, non rende merito alla categoria dei giornalisti a cui apparterrebbe e nemmeno al servizio televisivo pubblico che ha deciso di farLa esibire su Rai1, ma soprattutto non può essere considerato un criterio onesto alla base di affermazioni lesive come quelle che ha fatto nel Suo show del 5 marzo davanti a milioni di telespettatori dove, oltre a diffondere notizie false, ha banalizzato un fatto grave come quello che accadde a Luigi Tenco.
Voglia, dunque, accettare il nostro totale fastidio e rifiuto al Suo “grandissimo abbraccio a Luigi” che ci è sembrato strumentale e irrispettoso dei valori umani ed artistici del nostro amato Luigi.
Famiglia Tenco
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