Reggina, lo stadio Granillo come il Mapei Stadium? Viaggio all’interno dell’impianto emiliano tra centri commerciali, palestre e cinema [FOTOGALLERY]

granillo e mapei stadium
StrettoWeb

L’idea della Reggina è di ammodernare lo stadio Granillo sul modello del Mapei Stadium di Reggio Emilia: viaggio all’interno dell’impianto emiliano

L’Oreste Granillo come il Mapei Stadium-Città del Tricolore. E’ l’idea della Reggina, come affermato anche diversi giorni fa dal dirigente Fabio De Lillo, che si sta occupando della questione da molto tempo. C’è stato l’incontro con l’Amministrazione Comunale e la Città Metropolitana che ha confermato l’intenzione reciproca di tutte le parti a voler rendere l’impianto cittadino un gioiello che faccia da polo non solo sportivo, ma anche commerciale e sociale. E non sono molti in Italia gli stadi che già offrono una soluzione del genere. Tra questi, però, c’è quello che ospita le gare interne di Reggiana e Sassuolo, all’avanguardia, all’inglese e strutturalmente molto simile al Granillo.

E non per niente De Lillo ha tenuto a sottolinearlo: “L’obiettivo è mantenere la struttura attuale con l’ammodernamento di alcune zone – ha detto a Reggina Tv – rendendo lo stadio confortevole per tutti e appetibile anche dagli sponsor. Confortevole, ovviamente, non solo per i tifosi la domenica ma per tutti i cittadini reggini ogni giorno, con aree accanto – come quelle vicino alla ferrovia o quelle abbandonate – trasformate in parchi verdi, per le famiglie e per i più piccoli, così come attività ricreative come cinema, teatri, ristoranti, pub per i giovani, centri commerciali. Ma, anche trasformare il Granillo in una struttura più moderna, con tutte le tribune coperte“.

Dalle parole si è passati alle idee, dunque, nella speranza che il prima possibile si possa passare anche ai fatti, con la progettazione da presentare al Comune, il bando, l’aggiudicazione e l’inizio dei lavori: “Noi vorremo, già nell’immediato futuro, dare mandato all’azienda di progettare su carta, presentare il progetto all’Amministrazione e presentare un iter sicuramente non breve ma neanche lunghissimo, magari di qualche anno, ha ribadito De Lillo.

Mapei Stadium-Città del Tricolore

Ma la curiosità della nostra redazione, proposte le idee e citati gli esempi, è capire come possa effettivamente mostrarsi il nuovo Granillo, in attesa che possa essere pubblicamente reso visibile il progetto. Quale migliore occasione per farlo se non andando alla scoperta del Mapei Stadium? Se De Lillo lo ha nominato c’è effettivamente l’intenzione di formare – attorno all’area stadio – un qualcosa di innovativo proprio come già presente da anni nell’impianto emiliano.

E il Mapei Stadium, ora Città del Tricolore, fu concepito proprio in questo modo già 26 anni fa, quando nacque  il “Giglio“. Primo stadio di proprietà in Italia, fino ai giorni nostri sono stati tanti i lavori di ammodernamento che hanno reso l’impianto sempre al passo coi tempi, specialmente da quando è stato acquistato dalla Mapei, società proprietaria del Sassuolo. Dall’installazione di skybox ai minibar passando per maxischermo e ristrutturazione degli interni.

Mappa Centro Commerciale “I Petali”

Ma il vero “faro” innovativo dell’impianto è ciò a cui di più la Reggina vorrebbe avvicinarsi: le attività commerciali. Dietro una delle due tribune del Mapei Stadium, infatti, è presente un centro commerciale molto grande (“I Petali”) – nato nel 2007 – con 60 negozi, un cinema multisala con 11 sale cinematografiche e una palestra fitness. Un vero e proprio polo in cui si intensifica il connubio tra lato sportivo e commerciale, rendendo fruibile l’intera area 7 giorni su 7 e 365 giorni l’anno. Una vera e propria “emigrazione” nel giorno delle partite che coniuga gli interessi di papà, mamme e bambini.

Per provare ad approfondire la questione ancora più nel dettaglio la redazione di StrettoWeb ha contattato un giornalista del posto, Gaetano Pannone: “Il vero cambio di passo – ci confessa – è stato 5-6 anni fa, quando è stato eliminato un fossato che separava le barriere, presentando un modello uguale a quello degli stadi inglesi. Poi, da quando la Mapei è diventata proprietaria, tante sono state le innovazioni tecnologiche, a partire dal terreno di gioco, un misto tra erba vera e sintetica. Lo stadio così come strutturato, però, esiste dal vecchio “Giglio”, terminato nel 1995. Allora, per finanziare i costi della costruzione dell’impianto, che si aggirava intorno ai 25 miliardi di vecchie lire, la Reggiana si affidò ad una sorta di finanziamento popolare. I tifosi, in pratica, avrebbero sottoscritto degli abbonamenti per più anni così da coprire le spese. Non posso nasconderti le polemiche che ci furono quando il Sassuolo acquisto l’impianto, qualche anno fa, per qualche milione di euro. I supporters della Reggiana non erano proprio contenti”.

Interni Centro Commerciale – Foto “I Petali”

Ma com’è invece strutturata la parte esterna dello stadio con il grande centro commerciale? “E’ una struttura – prosegue il collega – molto grande, con tantissimi negozi, un cinema all’interno e la palestra. Lo stadio e il centro commerciale, tuttavia, sono due entità separate. Il Sassuolo ad oggi si occupa solo del primo, mentre le varie catene di negozi sono gestite da diversi soci, tra cui una proprietà francese. Non mancano, ovviamente, le collaborazioni tra le parti, come la scontistica nei negozi per ogni ingresso allo stadio o viceversa, cercando di incentivare la presenza allo stadio anche delle famiglie”.

Insomma, una vera e propria oasi commerciale, sociale e sportiva per accontentare tutti ed accrescere anche l’economia del territorio, favorendo lo sviluppo del club che potrà beneficiare dell’indotto e vivere di “vita propria”. E’ questa l’intenzione della Reggina, per guardare sempre avanti ed assicurarsi un futuro florido. In alto la FOTOGALLERY con alcune immagini dello stadio dall’interno e dall’esterno con il centro commerciale.

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