Reggina, a Pisa due punti persi o uno guadagnato? Quante cose cambiano in pochi mesi…

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Per il pari a Pisa della Reggina, in tanti hanno storto il naso: quante cose sono cambiate in pochi mesi…

“Mezzo pieno o mezzo vuoto, questo è il solo ed unico bicchiere che abbiamo, se si stava meglio quando si stava peggio non lo so però io vivo adesso”. Restando in “scia” Sanremo, così cantava Max Pezzali in un’edizione di qualche anno fa. E’ sempre il caro vecchio bicchiere di cui parlavamo qualche settimana addietro in riferimento alla Reggina. Cosa c’entra la canzone col periodo attuale amaranto? Il pareggio. Quello che oggi, rispetto a pochi mesi fa, viene addirittura visto di cattivo occhio.

22 dicembre 2020, Vicenza-Reggina 1-1. 6 marzo 2021, Pisa-Reggina 0-0. Due mesi e mezzo di distanza ma, dentro tutto questo, è successo di tutto. E basta poco a far cambiare il giudizio (e l’umore) della gente. Delle due fazioni contrapposte all’interno della tifoseria amaranto, ormai, è cosa nota. Da qualche settimana, i risultati incoraggianti e una classifica più tranquilla hanno “diviso” la piazza: c’è chi guarda sotto, alla quintultima, e pensa alla salvezza il prima possibile; c’è chi guarda sopra, all’ottava, e non demorde all’idea di un aggancio playoff al fotofinish.

Punti di vista. Nessuno dei due criticabile. Inserito, però, all’interno di quel mancato equilibrio che tanto manca al nostro ambiente, a fronte comunque di una tifoseria che nel corso degli anni è maturata tantissimo. A Vicenza, a fine anno, l’1-1 fu immeritato: amaranto avanti con Bianchi e raggiunti dai veneti a causa di un errore di Plizzari. Lì, in quel caso, la classifica imponeva una vittoria e c’era anche un avversario alla portata. Un vero e proprio scontro diretto. In quel caso il rammarico doveva esserci, ma le difficoltà erano talmente tante (mister Baroni era arrivato da qualche giorno) che il risultato passò in secondo piano. Il tifoso incassò, si prese il punto e alimento il “caso Plizzari”.

Oggi, dopo due mesi e mezzo, la Reggina ottiene un altro pari immeritato fuori casa, ma la situazione di classifica è decisamente più tranquilla, anzi il punto è anche guadagnato guardando agli altri risultati. Cosa succede, però? Succede che si alza il grido di tanti tifosi non contenti del pari. Sostanzialmente, tutti coloro che continuano a guardare verso l’alto non consapevoli – al di là di quanto effettivamente creato – che l’avversario in questione (il Pisa) non perde in casa dai tempi del Granducato di Toscana. Ma, anche, tutti coloro che magari due mesi fa – dopo un pari con rammarico che sarebbe dovuta essere vittoria (e che in quel momento serviva molto più di adesso) – non si erano tirati i capelli più di tanto.

Quante cose cambiano in due mesi. E alla domanda se a Pisa sono stati due punti persi o uno guadagnato, la risposta non c’è. C’è solo da guardare sempre quel “caro” bicchiere e, a fine stagione, tirare le somme. In ottica futura, una salvezza ora, senza grosse rivoluzioni estive, vale forse più di un playoff da ottava con una nuova annata da ricostruire.

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