Ponte sullo Stretto di Messina, l’ultimatum di De Luca: “i parlamentari meridionali convincano Draghi ad inserire l’opera nel Recovery Fund”

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Il Sindaco di Messina, Cateno De Luca, è pronto a fondare il partito meridionalista qualora il Ponte sullo Stretto non venga inserito nelle opere da finanziare con i fondi del Recovery Fund

Ha lanciato quasi un ultimatum il Sindaco di Messina, Cateno De Luca. Le parole del ministro Enrico Giovannini, che annuncia l’esclusione del Ponte sullo Stretto dalle opere finanziabili con i fondi del Recovery Fund, hanno mandato su tutte le furie il primo cittadino che chiede una risposta concreta ai parlamentari del Sud e “minaccia”, in caso contrario di creare un partito del Meridione. In una diretta social mattutina, De Luca è tornato a ribattere il concetto: “vediamo in questi giorni che si dovrà votare il Recovery Plan e quindi cosa riusciranno a fare i deputati meridionali. Perché hanno fatto le magliette, l’intergruppo parlamentare per la realizzazione dell’opera e ora, quando dovranno arrivare ai fatti, si pisceranno addosso e voteranno il Recovery senza il Ponte? Ecco, noi adesso li aspettiamo al passo. Se riusciranno a ricondurre sulla retta via Draghi, bene. Ma se continueranno ad essere asserviti alla logica di Conte e del nuovo premier allora significa che sono venduti e hanno rubato voti al Meridione. Se ho a che fare con una classe politica di venduti, il popolo deve esserne a conoscenza una volta per tutte”. Insomma, lui la soluzione l’ha data, ovvero quella di chiedere all’Europa una deroga sulla data di realizzazione del progetto entro il 2030, anziché il 2026, adesso la spinta decisiva dovranno darla senatori e deputati.

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