Le Ricette di StrettoWeb – Marmellata di peperoncino calabrese

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Le ricette di StrettoWeb: ricetta e tradizione della marmellata di peperoncino calabrese

Squisita conserva, la marmellata di peperoncino rosso calabrese è caratterizzata oltre che dalla nota piccante anche da un gusto agrodolce che la rende davvero unica. Ideale per accompagnare i formaggi teneri o stagionati e sui crostini o le bruschette, abbinata alle verdure grigliate, alla carne ed al pesce, la confettura di peperoncino è una crema preziosa a base di peperoncini e peperoni freschi capace di esaltare i piatti con gusto ed originalità. Se il vino rosso le regala un aroma ed un colore più acceso, l’intensità della sua piccantezza varia a seconda delle dosi utilizzate. Conosciuto ed apprezzato ovunque, il peperoncino calabrese si consuma fresco, sott’olio, essiccato o in salse e creme squisite come questa. Perfetti non solo per esaltare il sapore dei cibi, questi piccoli ortaggi preziosi possiedono molte proprietà benefiche come dimostra la ricerca medica ormai da anni. 

Difficoltà: facile

Preparazione: 40 minuti

Cottura: 1 ora e 30 minuti

Porzioni: 3 vasetti

Costo: basso

INGREDIENTI

200 gr. di peperoncino fresco rosso calabrese

800 gr. di peperoni

500 gr. di zucchero

1 pizzico di sale

50 ml di vino rosso

Preparazione

Iniziate dalla pulizia dei peperoni: dopo averli lavati e asciugati, eliminate la parte superiore, tagliateli a metà nel senso della lunghezza, togliete i semi ed i filamenti bianchi e tagliateli a pezzetti. Esattamente allo stesso modo pulite e tagliate i peperoncini utilizzando, però, i guanti. Mettete i peperoni ed i peperoncini in una pentola con lo zucchero, un pizzico di sale ed il vino rosso e cuoceteli a fiamma bassa per circa 1 ora col coperchio ma lasciando uno sfiato. Durante la cottura della marmellata approfittate per sterilizzare i vasetti di vetro ed i tappi mettendoli a bollire per 30-40 minuti e facendoli asciugare capovolti. A fine cottura della marmellata passate il composto ottenuto al passaverdure per estrarre tutta la polpa possibile. Al termine mettetela sul fuoco per 30 minuti mescolando spesso fin quando non sarà abbastanza densa. Spegnete il fuoco e versate la marmellata calda nei barattoli sterilizzati. Riempite i vasetti lasciando un cm dal bordo, avvitate bene i tappi e fatela raffreddare lasciando i vasetti capovolti.

Conservazione

Aspettate un paio di settimane prima di consumare la marmellata. Conservatela per circa 3 mesi in un luogo fresco e lontano dalla luce e, una volta aperta, tenetela in frigo e consumatela nel giro di 3-4 giorni.

Curiosità e benefici del peperoncino calabrese

Il peperoncino è talmente radicato nella cultura gastronomica della nostra regione che “piccante” è quasi sinonimo di “calabrese”! Se trova in cucina milioni di combinazioni di utilizzo, in Calabria è usato per preparare i famosissimi salumi come salsiccia, soppressata e pancetta oltre che la ‘Nduja di Spilinga conosciuta in tutto il mondo o la celebre conserva di pesce azzurro, la sardella, realizzata con neonate di sarde e acciughe e di cui, però, è ormai vietato il commercio. Il peperoncino era usato fin da tempi antichissimi, infatti, alcuni reperti dimostrano che già nel 5000 a. C. era coltivato in Messico. Chiamato in botanica Capsicum frutescens, dal latino capsa che significa “scatola” forse per descrivere la somiglianza del baccello ad un contenitore, è stato scoperto da Cristoforo Colombo nel suo primo viaggio in America e con lui arrivò in Spagna per poi diffondersi rapidamente in Europa. I peperoncini italiani più conosciuti sono quelli calabresi, dai tondi ai lunghi, da quelli “a cornetto” a quelli “a mazzetti” fino al famoso Diavolicchio di Soverato, uno dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali calabresi insieme ai Peperoncini piccanti ripieni, a quelli sott’olio ed al Peperoncino di Spilinga. Definito “la spezia dei poveri”, il peperoncino ha sempre avuto un ruolo centrale nella cucina contadina per la sua utilità nel conservare la carne in quelle zone calde e prive di refrigerazione. La qualità della coltivazione calabrese, grazie a tecniche di coltura che rispettano la natura, rende il peperoncino un prodotto d’eccellenza nel panorama gastronomico italiano ed europeo. Differentemente da quanto si crede, non è molto piccante, infatti, utilizzando la Scala di Scoville la piccantezza della sua capsaicina è di 30000 SHU mentre quella di altri, come ad esempio l’Habanero, raggiunge i 350000 SHU! Risapute e molteplici le sue funzioni terapeutiche: migliora la circolazione sanguigna, protegge il sistema cardiovascolare e combatte gli effetti del colesterolo, i suoi acidi grassi insaturi rafforzano i vasi sanguigni e migliorano l’ossigenazione del sangue. Sono conosciuti i suoi poteri antireumatici e antibatterici e, oltre a stimolare la produzione dei succhi gastrici, racchiude un’alta percentuale di sali minerali, flavonoidi, vitamine A, C, E e betacarotene da cui derivano importanti effetti antiossidanti. La vitamina C rafforza il sistema immunitario, favorisce l’assimilazione del ferro e la sintesi del collagene. Ma se aiuta anche a bruciare le calorie, migliorando la digestione e l’assorbimento delle sostanze nutritive, perché non utilizzarlo?

Il consiglio della zia

In assenza di disturbi particolari il peperoncino fa bene ed è utile per sostituire il sale. Per condire è gustosissimo l’olio al peperoncino, ma questa è un’altra ricetta!

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