Il cambio di passo comunicativo del Governo: “Draghi non fa dirette Facebook, è sobrio e non spettacolarizza”

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Il cambio di passo del Governo dal punto di vista comunicato: da Conte a Draghi, più freddezza e meno spettacolarizzazione

Dal punto di vista comunicativo, il cambio di passo del Governo c’è stato. Sin dall’insediamento di Mario Draghi, infatti, gli italiani hanno salutato le consuete dirette Facebook dell’ex premier Giuseppe Conte. “Mario Draghi, da quando si è insediato, ha subito fatto capire che con lui cambiava lo stile comunicativo, niente social né dirette Facebook, il suo stile è sobrio e nella conferenza stampa di ieri sera ha confermato questa comunicazione ‘per sottrazione’: il neopresidente del Consiglio comunica solo ciò che è necessario comunicare, nel modo più comprensibile, argomentando con affermazioni abbastanza oggettive; la sua è una comunicazione orizzontale, senza spettacolarizzazioni“. Lo ha detto Francesco Pira, professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università di Messina, commenta all’Adnkronos la conferenza stampa del neopresidente del Consiglio.

Uno stile totalmente diverso, più freddo e distaccato ma meno spettacolarizzato: ”E’ molto presto per giudicare una persona che si è appena insediata – ha proseguito Pira, autore del libro ‘La net comunicazione politica. Partiti, movimenti e cittadini-elettori nell’era dei social network‘ – ma la conferenza stampa è stata una partita a scacchi interessante in cui lui non è uscito affatto male. Dalla sua parte, Draghi ha una grande autorevolezza, una professionalità ineccepibile, e questo lo accredita fortemente. Giuseppe Conte faceva continue dirette Facebook, parlava da ‘avvocato degli italiani’, Draghi invece ha un aplomb completamente diverso: mostra una rigidità, anche i suoi sorrisi sono standard. Si può dire che la comunicazione di Conte era ‘calda’ mentre quella di Draghi appare più ‘fredda’, sembra distaccata. Certo, in questo momento molto particolare, con gli italiani stanchi e disillusi, è difficilissimo mantenere un equilibrio comunicativo – conclude Pira – ci sono tante emergenze e anche la comunicazione istituzionale adesso è diventata una comunicazione di crisi”.

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