Coronavirus, Sileri: “siamo in piena terza ondata ma non serve il lockdown in tutta Italia”

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Coronavirus, le parole del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri

Sicuramente siamo nel pieno della terza ondata” di Covid-19 “e i contagi continueranno a salire“. Ma “ciò non significa che sia necessario chiudere tutta l’Italia” con un lockdown generalizzato, secondo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri , intervenuto ad ‘Agorà’ su Rai 3. “Sicuramente è necessario” invece “rafforzare le restrizioni in alcune aree del Paese dove le varianti” di Sars-CoV-2 “circolano di più e dove vi è pressione sui reparti ospedalieri“, precisa il medico ed esponente del Movimento 5 Stelle, all’indomani delle indicazioni del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l’emergenza coronavirus che caldeggia chiusure nei fine settimana. “E’ evidente che, laddove i contagi corrono (è stata fissata la soglia dei 250 casi per 100mila abitanti), la zona rossa devi farla. Ma non vedo perché vada penalizzata una parte dell’Italia nella quale il contagio è sotto controllo“, sottolinea Sileri facendo “l’esempio della Sardegna“. “La strategia migliore ora – ribadisce – è ampliare la vaccinazione con la prima dose“, e valutare “sicuramente misure più restrittive dove servono, creando delle zone rosse chirurgiche in base all’andamento dei contagi. Abbiamo dei parametri, abbiamo il sistema dei colori che funziona“, sostiene Sileri . “Poi è chiaro che, se hai un’area di una Regione con le terapie intensive che si stanno intasando, lì devi chiudere. Ma solo lì – ripete il sottosegretario – In altre aree dove questo non avviene, e hai già bloccato il passaggio da una Regione all’altra, si può rafforzare sicuramente qualcosa, ma un lockdown per tutta l’Italia, per 4 settimane, in questo momento io non lo vedo utile“.

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