Coronavirus, al Gom di Reggio Calabria la cura con adenosina funziona. Il Dott. Macheda “siamo tornati alla carica e chiesto ad Aifa ulteriori chiarimenti” [DATI]

StrettoWeb

Il primario del reparto di Rianimazione del Gom di Reggio Calabria fa anche il punto della situazione sui ricoveri ordinari e in terapia intensiva

Una cura che per in questi mesi di pandemia ha prodotto degli ottimi risultati nella lotta al Coronavirus al Gom di Reggio Calabria ed ha permesso a tutta la Provincia di non trovarsi mai in una situazione di difficoltà e saturazione dei posti letto di terapia intensiva. Lo studio sul trattamento del danno polmonare acuto legato al Covid-19, ideato dal primario della terapia intensiva Sebastiano Macheda e dal primario dell’Oncologia Pierpaolo Correale, ha prodotto un brevetto sulle modalità di somministrazione dell’adenosina per via aerosolica. E’ dallo scorso 24 dicembre, però, che Aifa ha bloccato la cura facendo sapere che “in considerazione di un rapporto rischio/beneficio non definibile; si ritiene che a fronte dell’attuale disponibilità di alcune opzioni terapeutiche di provata efficacia lo studio proposto non possa essere autorizzato”. Ma se in Italia sono stati superati da qualche giorno i 100mila morti, allora quali sono le altre opzioni terapeutiche di provata efficacia? La risposta non soddisfa dunque i medici del Gom che hanno deciso di “tornare alla carica e chiedere ad Aifa ulteriori chiarimenti”: ad affermarlo ai microfoni di StrettoWeb il Dottore Sebastiano Macheda, primario del reparto di Rianimazione.

Durante la prima ondata del Coronavirus, il Gom aveva pubblicato i risultati della cura e li aveva inviati all’Agenzia Italiana del Farmaco. E’ stato notato che l’adenosina riesce a fermare completamente l’infiammazione, mette a riposo il tessuto, comincia il processo di riparazione e avverte il sistema immunitario. Questo processo funziona sempre, perché l’ossigeno è un inibitore del processo di trasformazione dell’Atp in adenosina. Il problema si presenta soltanto nel cui venga inoculata per via endovena, provocando più di un effetto collaterale. Ma l’intuizione del Dott. Macheda nei mesi del primo lockdown fu a dir poco geniale geniale, in quanto al Gom si procedette con la somministrazione via aerosol, utilizzando un apparecchio particolare. “Abbiamo chiesto alla direzione ospedaliera l’autorizzazione per l’impego off-label, così da tornare ad utilizzarla perché dopo il parere negativo di Aifa avevamo interrotto la pratica”, ha continuato Macheda. La risposta di Aifa comunque non è attesa soltanto dall’Hub reggino, ma ha visto l’interessamento da molte altre parti d’Italia. In diverse zone del Paese, infatti, il Gom è stato preso d’esempio, e la cura con adenosina è stata approvata. Con il cambio di vertice – adesso il presidente è Giorgio Palù – chissà che non possano arrivare notizie positive in tal senso.

In conclusione il Dott. Macheda ha ricordato che la situazione dei ricoveri continua ad essere stabile ormai da diversi mesi, sia per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva (8 secondo i dati aggiornati all’11 marzo), che per i ricoveri ordinari (82 al Gom). Con questi numeri l’ospedale metropolitano resta ben al di sotto del limite dei 111 posti letto occupati, ovvero il cosiddetto scenario 1. Nessuna preoccupazione esiste dunque per l’ospedale reggino, che può continuare ad affrontare il Coronavirus con attenzione, ma senza dover assistere ad alcuna emergenza.

coronavirus grafico ricoverati gom reggio calabria 11 marzo 2021

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