Coronavirus, Brusaferro: “scende la curva dei contagi, la priorità è non chiudere più le scuole. Con l’estate sarà permessa qualche libertà in più”

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Andamento della curva epidemiologica, la situazione nelle scuole e le vacanze estive: ecco cosa devono aspettarsi gli italiani nelle prossime settimane

“In questa fase la curva dell’epidemia mostra finalmente segnali di decrescita. Dunque abbiamo guadagnato uno spazio per riaprire qualcosa ed è la scuola. Continuiamo così per guadagnare altri spazi”. Ad affermarlo Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e portavoce del Comitato tecnico scientifico (Cts) in un’intervista al Corriere della Sera. Ieri le parole del premier Mario Draghi, poi la decisione del Tar del Lazio che ha bocciato il Dpcm sulla chiusura degli istituti, finalmente il Governo ha appreso delle prove scientifiche del fatto che le scuole non sono un veicolo di contagio. “Il tema in Italia è sempre stato una priorità – continua Brusaferro – ma in situazioni in cui l’incidenza è elevata si deve ricorrere alla didattica a distanza, però rendere possibile ai ragazzi il ritorno sui banchi è l’obiettivo principale. Un elemento importante è l’età. Nelle fasce più giovani l’infezione circola meno e c’è minore rischio di trasmissione agli adulti. È un argomento di dibattito a livello internazionale. Gli studi ci dicono che sono importanti le misure di prevenzione nella didattica in presenza e che per evitare l’aumento dell’incidenza serve anche uno stretto controllo sulle attività che girano attorno alla scuola, prima e dopo”.

Il professor Brusaferro ha poi parlato della stagione estiva e della possibilità che le restrizioni vengano allentate: “andiamo verso il periodo più caldo dell’anno dove sarà più facile restare all’aperto e questo favorirà il rallentamento trasmissione, sempre mantenendo distanziamento, mascherina e igiene delle mani. Possiamo però pensare a periodi di vacanza dove potremmo concedersi qualche libertà in più facendo tesoro della lezione imparata la scorsa estate, vissuta un po’ troppo allegramente”.

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