Champions League, l’Atalanta non fa l’impresa: il Real Madrid è superiore, a Valdebebas finisce 3-1

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Il Real Madrid gioca una gara di spessore, l’Atalanta ci prova ma non concretizza: i ritorni di Benzema e Sergio Ramos fanno la differenza

Dopo Liverpool e Amsterdam (contro l’Ajax) serviva fare l’impresa anche a Madrid. L’Atalanta, che ci ha abituato a grandi ed emozionanti sorprese nelle sue notti europee, sapeva di dover fare la partita perfetta contro il Real Madrid, in virtà dello 0-1 dell’andata. Non è andata così. Non per volontà dei ragazzi di Gasperini, ma per la differenza di valori espressi in campo per una squadra che, pur giocando a Valdebebas mentre continuano i lavori del Santiago Bernabeu, resta pur sempre la straordinaria corazzata che vanta 13 Champions League. Pesa il blasone, la maglia blanca, la qualità dei campioni in campo. I ritorni di Karim Benzema e Sergio Ramos, due degli assenti della gara d’andata, hanno fatto subito la differenza. Apre le danze il francese servito da Modric con la complicità di un erroraccio di Sportiello, nella ripresa raddoppia il capitano su rigore procurato da un indiavolato Rodrygo.

La scelta di rinunciare alla forza fisica di Zapata non paga. L’Atalanta prova a cercare le sue solite imbucate, ma davanti concretizza poco. I Blancos invece giocano in maniera ordinata e compatta, fanno male nelle ripartenze, soprattutto sembrano correre il doppio dei ragazzi di Gasperini, caratteristica non di certo usuale. Proprio l’ingresso di Zapata crea qualche grattacapo alla difesa con Courtois autore di due grandi parate. Muriel non incide su azione, ma trasforma un sublime calcio di punizione che prova a riaccendere la fiammella della possibile rimonta. Ci pensa Asensio, 2 minuti dopo, a spegnere sul nascere le speranze dei bergamaschi. Finisce 3-1, dopo la Juventus, anche l’Atalanta lascia la Champions League.

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