L’Associazione ADDA prende atto con soddisfazione dell’Ordinanza cautelare ex art. 700 c.p.c. con la quale il Tribunale di Locri, accertata la natura discriminatoria della condotta del Comune di Bovalino, ha ripristinato il diritto di un minore ad avere integralmente riconosciute le ore di assistenza all’autonomia e alla comunicazione previste nel Piano Educativo Individualizzato, così come definito ai sensi della Legge 104/1992 che obbliga a garantire il sostegno all’alunno in situazione di handicap per il numero di ore programmate, senza che vi possa essere alcun potere discrezionale di ridurne l’entità in ragione delle risorse disponibili. E’ quanto si apprende in un comunicato stampa del presidente Vito Crea, di seguito riportato: “L’Associazione ADDA, che mi onoro di rappresentare, sostiene da anni battaglie di civiltà contro tali discriminazioni, purtroppo sempre più frequenti, che ledono in modo palese il diritto all’istruzione e all’inclusione sociale riconosciuti e garantiti dalla nostra Costituzione.
Nel caso di specie il PEI elaborato per il minore disabile aveva previsto 12 ore di assistenza alla comunicazione, ma il Comune di Bovalino aveva garantito tale assistenza per un numero inferiore di ore. Il Tribunale di Locri, con la citata Ordinanza, ha ordinato al Comune di Bovalino l’immediata e pronta assegnazione al minore di un assistente all’autonomia e alla comunicazione conformemente al Piano Educativo Individualizzato elaborato per il minore medesimo, tenuto conto che:
Motivazioni chiare quelle del Tribunale di Locri, che non lasciano spazio ad alcuna interpretazione e che costituiscono un importante punto di riferimento per numerosi minori disabili che purtroppo, ancora oggi, continuano a non vedere correttamente riconosciuta la necessaria e prevista assistenza. A tale proposito riteniamo inaccettabile la dichiarazione dell’Assessore alla Politiche Sociali del Comune di Bovalino Filippo Musitano, che ha preferito non commentare l’Ordinanza in quanto “c’è un giudizio in corso”. Considerate le pesanti motivazioni, ci saremmo aspettati il riconoscimento del diritto gravemente leso e una dignitosa rinuncia a proseguire nel merito da parte dell’Amministrazione comunale di Bovalino, non certo l’attesa del giudizio in corso il cui eventuale diverso esito, rispetto a quanto disposto nelle motivazioni dell’Ordinanza, andrebbe comunque a ledere un diritto. A Bovalino ci sono altri 19 bambini disabili ai quali non è stato riconosciuto il numero di ore previste all’interno dei PEI. Il nostro auspicio, diversamente da quello dell’Assessore Musitano, è quello di vedere riconosciuto anche a loro, senza alcuna ulteriore azione giudiziaria e grazie al coraggio e alla determinazione dei genitori ricorrenti, i diritti lesi dei loro figli”.