Aeroporti Calabria, Minasi: “niente sembra muoversi sul fronte Reggio”

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Minasi: “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Credo che questa sia la sintesi perfetta per descrivere le ultime notizie inerenti la politica della Sacal nei confronti dell’aeroporto di Lamezia Terme, mentre niente sembra muoversi sul fronte Reggio Calabria”

“A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Credo che questa sia la sintesi perfetta per descrivere le ultime notizie inerenti la politica della Sacal nei confronti dell’aeroporto di Lamezia Terme, mentre niente sembra muoversi sul fronte Reggio Calabria. Novità sulle tratte, compagnie che arrivano, entusiasmo per il neo inaugurato collegamento con Parma dallo scalo lametino ed entusiasmo per la previsione di un nuovo terminal passeggeri, e quindi di una nuova aerostazione. E il Tito Minniti? Giulio De Metrio, presidente della società di gestione dei tre, e si sottolinea tre, scali regionali, e che abbiamo accolto con entusiasmo al suo arrivo in Calabria per il curriculum vantato e per le competenze, parla di “piano industriale, di progetti, di un sistema di tre aeroporti che dovranno crescere secondo la propria vocazione, secondo il bacino di traffico”. Poiché parole e dichiarazioni d’intenti ne abbiamo ascoltate tante, ci spieghi, il presidente, a chiare lettere, come la Sacal intende agire per il rilancio del nostro scalo. Perché noi registriamo solo un decremento inesorabile di passeggeri e di voli“, è quanto scrive in una nota Tilde Minasi, consigliere regionale della Lega. “I due collegamenti rimasti, cioè Roma e Milano, sono proposti ad orari poco interessanti sia per i pendolari, che regolarmente rientrano a Reggio nel week-end e devono sacrificare ferie e permessi per riuscirci, sia per i professionisti che vorrebbero raggiungere le due città per poi ritornare in riva allo Stretto nella stessa giornata. Situazione drammatica cui si unisce anche la recente inaugurazione del tratto ferroviario Messina – Fontanarossa con la totale perdita di quei pochi utenti messinesi che continuavano a servirsi del Minniti. Un copione che sembra resterà immutato persino durante l’imminente stagione estiva, che già si preannuncia difficile per le note problematiche legate alla pandemia cui si assocerà, di fatto, l’irragiungibilità del nostro territorio. Può una città metropolitana che, insieme alla dirimpettaia Messina, potrebbe intercettare un importante flusso di passeggeri ed essere uno snodo significativo per poter far conoscere le bellezze delle sue coste e del suo entroterra, essere mortificata e trattata come un’area marginale? E’ inaccettabile. La Sacal, tramite il suo presidente, deve chiarire in modo netto e percepibile quali iter sta perseguendo per non rischiare il collasso definitivo dell’aeroporto dello Stretto, deve spiegare come e, soprattutto, quando saranno spesi i finanziamenti, e deve rassicurare sul fatto che l’apertura dei cantieri non sia il preludio ad una chiusura sine die. Non si trinceri dietro un ipotetico futuro di crescita al quale, onestamente, con le attuali premesse è impossibile credere, anche al netto della situazione che interessa Alitalia, vicina ad una ristrutturazione ed unica compagnia adesso presente al Tito Minniti. Ci dica De Metrio cosa vorrà fare in tal senso, dal momento che la sofferenza della compagnia di bandiera è conosciuta da tempo. Non vorremmo dover far riecheggiare mere questioni campanilistiche, sebbene certi atteggiamenti ci indirizzano proprio ad immaginare che determinate decisioni siano assunte non pro scalo lametino, ma contro quello di Reggio Calabria! Per quanto mi riguarda farò pressione sul viceministro alle infrastrutture e trasporti Alessandro Morelli affinché la situazione dell’aeroporto venga annoverata tra le urgenze non più procrastinabili”, conclude la nota.

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