Servizio idrico in Calabria, Calabretta: “De Magistris tenta di usare l’acqua per fare propaganda”

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Servizio idrico in Calabria, Calabretta: “Il sindaco di Napoli vorrebbe esportare in Calabria e nel resto d’Italia il modello di gestione del servizio idrico di Napoli. Saremmo felici di accoglierlo se quel modello fosse efficace ed efficiente, ma così non è”

“Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, vorrebbe esportare in Calabria e nel resto d’Italia il modello di gestione del servizio idrico di Napoli. Saremmo felici di accoglierlo se quel modello fosse efficace ed efficiente, ma così non è. Approvare i bilanci con 5 anni di ritardo come ha fatto di recente non è un buon biglietto da visita”.  E’ quanto afferma il commissario liquidatore della Sorical, Cataldo Calabretta. “De Magistris, appeno eletto sindaco, trasformò nel 2011 la società Arin spa con socio unico il Comune, in azienda speciale per mera operazione propagandistica. Una scelta che, a distanza di quasi 10 anni, si è dimostrato infelice perché non in grado di dare ai cittadini napoletani un servizio idrico integrato efficiente. Gli stessi amministratori ammettono che l’azienda in questi anni non ha fatto gli investimenti necessari per l’impossibilità di accedere a fonti di finanziamento. Così come le dimissioni in massa negli anni scorsi per il mancato finanziamento da parte del Comune dimostrano che la società non è in grado di reggersi con la tariffa così come stabilisce la legge italiana. De Magistris, quando parla del suo modello gestionale di acqua pubblica, omette di dire tante cose a partire dal fatto che Abc Napoli si occupa solo della distribuzione dell’acqua potabile nella città di Napoli e il subentro nella gestione della fognatura è avvenuto solo di recente.

Dimentica di dire che quasi il 75% dell’acqua che viene distribuita dalle reti di Abc è fornita da Acqua Campania spa. Infine, omette di dire, cosa ancora più grave, che gli amministratori di Abc Napoli hanno presentato il 19/11/2018 una memoria alla Camera dei deputati dove è iniziato l’esame di due progetti di legge di riforma della governance del servizio idrico, rispettivamente a firma Federica Daga (M5S) e Chiara Daga (Pd), con la quale mettono nero su bianco l’impossibilità a gestire il servizio idrico con le norme attuali delle aziende speciali. In pratica i vertici di Abc chiedono gli strumenti giuridici e gestionali delle Spa a controllo pubblico e continuare a definirsi “aziende speciali”. Tutto ciò è la certificazione che la sua proposta di De Magistri è puramente demagogia e non fa gli interessi dei cittadini napoletani, calabresi e italiani. Se c’è un modello a cui la Calabria deve ispirarsi sicuramente è quello pugliese o quello di altre regioni, anche meridionali, non certo quello fallimentare del sindaco di Napoli”, conclude.

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