Reggio Calabria: iniziativa di “Cambiamo” sul settore vitivinicolo

  • Cambiamo con Toti
/
StrettoWeb

Reggio Calabria: iniziativa di “Cambiamo” sul settore vitivinicolo rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’economia calabrese famosa per la qualità dei vini che produce

Il settore vitivinicolo rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’economia calabrese famosa per la qualità dei vini che produce. Un prodotto unico al quale non si potrebbe rinunciare. Dell’importanza di questo comparto determinante per la nostra regione se ne è discusso in un meeting online  organizzato da “Cambiamo!” Reggio Calabria dal titolo: “Il vino e la viticultura calabrese verso nuove  evoluzioni”.  Hanno partecipato Daniela Pellicone, Responsabile locale Agricoltura ed Enogastronomia  e Saverio Anghelone, Coordinatore provinciale di “Cambiamo!”. Ospiti del nuovo  appuntamento gli imprenditori agricoli, Sergio Arcuri  di Cirò Marina e Mariolina Baccellieri di Bianco. “ E’ un settore  da sempre in espansione che costituisce un’eccellenza per il nostro territorio considerando che gli italiani scelgono la qualità dei prodotti premiando le piccole realtà”. E’ quanto ha affermato Daniela Pellicone.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Saverio Anghelone che ha sottolineato come sia fondamentale puntare  sulla digitalizzazione per la distribuzione del vino: “ E’ essenziale incentivare il Made in Calabria che trova sia nei prodotti gastronomici sia nella bellezza paesaggistica due punti di forza che devono essere sponsorizzati a livello nazionale ed internazionale. Gli ospiti di oggi sono un esempio concreto di competenza e passione. A mio giudizio si potrebbero realizzare– ha spiegato Anghelone- delle fiere o degli eventi dove si possano  valorizzare le cantine calabresi. Non dimentichiamoci che mangiare e bere rappresentano un binomio perfetto, il tutto corredato da un territorio che tanto ha da offrire ai turisti”.

Il 2020 è  stato un anno difficile per l’economia del Paese a causa dell’emergenza sanitaria e anche il settore vitivinicolo ha dovuto affrontare delle problematiche correlate ad una crisi che ha toccato molti comparti. “Tutto sommato- ha evidenziato Mariolina Baccellieri- siamo riusciti ad andare avanti con serenità in una situazione che all’inizio si era presentata drammatica anche se, le vendite  relative al 2020 sono  frutto del lavoro e dei sacrifici fatti nel tempo. Lo scorso giugno abbiamo avuto un grande afflusso di clienti che sono venuti a visitare le nostre cantine. Il nostro punto di forza è altresì l’accoglienza, infatti,  non ci limitiamo a vendere esclusivamente il prodotto. Il turista che viene in Calabria  si aspetta di trovare vini unici, di fare un’esperienza diversa e quando andrà via porterà con sé il ricordo di un territorio che sta a noi  raccontare. Un passo importante sarebbe fare rete, creare progettualità , attuare occasioni di scambio tra  imprenditori che porterebbero beneficio non al singolo ma all’intero comparto calabrese.

Anche per  l’imprenditore Sergio Arcuri, nonostante la pandemia,  la sua azienda è riuscita ad affrontare le criticità registrando addirittura un aumento della richiesta del prodotto: “La gente fortunatamente ha continuato a comprare anche rimanendo a casa ed i nostri clienti ‘amici’ non hanno rinunciato ad avere sulle proprie tavole un prodotto di qualità. Ritengo- ha aggiunto- sia importante puntare  sull’eccellenza dei vini proponendoli sul mercato con  prezzi adeguati. Le mie cantine la scorsa estate sono state visitate da molti turisti  che non potendo recarsi all’estero per le vacanze hanno optato per un’ esperienza diversa, corredata da un paesaggio naturale che ha reso il tutto indimenticabile. Quando viaggio non mi limito solo alla sponsorizzazione del prodotto ma spiego anche il territorio calabrese e la sua storia. Talvolta riscontro una punta di scettiscismo sul nostro vino   perché  quasi non ci si aspetta che la Calabria possa produrre vini così eleganti e raffinati. Pregiudizi che vengono subito meno una volta assaggiati. Condivido l’idea di fare rete tra imprenditori  perché ne trarrebbero  vantaggio  tutte le  aziende calabresi”.

Condividi