Quel che a Messina è normalità con Spirlì in Calabria sembra “Mission Impossible”: nessuna scuola chiusa per vaccinare i docenti, oltre lo Stretto le disposizioni sono chiare e sicure

StrettoWeb

Il presidente f.f. della Calabria ha avanzato la proposta di chiusura delle scuole per permettere la vaccinazione di dirigenti e insegnanti, ma sembra essere l’ennesima scusa per imporre la didattica a distanza

Se da un lato l’andamento epidemiologico legato al Coronavirus in Calabria migliora di settimana in settimana, dall’altro c’è il presidente facente funzioni Nino Spirlì che riesce soltanto a complicarsi la vita. La proposta di chiudere le scuole per permettere la vaccinazione del personale scolastico, oltre a non avere una motivazione valida, ha scatenato la reazione delle associazioni sindacali, allungamento soltanto i tempi dell’avvio delle procedure. Eppure, basterebbe soltanto dare uno sguardo al di là dello Stretto, prendere d’esempio Messina dove, nonostante la “bomba” del caso La Paglia, la campagna di somministrazione procedere in maniera scorrevole e sicura. Eppure si parla di una provincia della Sicilia, non del modernissimo Giappone, del rapidissimo Israele o dei così lontani Stati Uniti (lì addirittura è già stata vaccinata pure Elisabetta Canalis!).

Foto di Matteo Bazzi / Ansa

La verità è che Spirlì non vede altra soluzione se non quella di procedere con le chiusure forzate, arrivando persino a “prevedere” un lockdown totale per la Calabria senza la vaccinazione per tempo dei docenti. Un modo di fare che ricorda quello dell’infettivologo Massimo Galli, il quale pur di guadagnare consensi se ne esce con frasi in grado solo di terrorizzare la povera gente che non è in grado di informarsi nel modo adeguato. Eppure, come sottolineato ormai dai mesi su queste pagine, importanti studi scientifici hanno confermato che la scuola non funge da cluster di contagi: sarebbe senz’altro il momento di finirla con questo comportamento propagandistico e populista, iniziando piuttosto a prendere decisioni concrete su una vicenda importante, quella dei vaccini, che rappresenta l’unica strada per mettersi alle spalle questo maledetto Covid-19.

Eppure, dicevamo, la soluzione è più vicina di quanto sembri: a Messina infatti i primi vaccini Astrazeneca sono stati somministrati in questi ultimi giorni al Mandalari, hanno visto la chiamata per gli agenti delle forze dell’ordine e la campagna vaccinale vera e propria per i docenti inizierà a breve, subito dopo le chiamate per gli anziani Over 80. Per i pazienti definiti maggiormente a rischio saranno inoculate le dosi prodotte dalle aziende farmaceutiche Pfizer e Moderna e le pratiche avverranno negli Spoke principali (Papardo, Policlinico e Piemonte, oltre che in quelli in provincia come Lipari e Barcellona Pozzo di Gotto). Nessuna chiusura delle scuole, quindi, è prevista quando sarà il turno degli insegnanti, anzi il tutto avverrà in totale sicurezza presso i centri ospedalieri. Inoltre, con l’approdo a Messina del Commissario Straordinario Maria Grazia Furnari e la conseguente creazione dell’Ufficio Straordinario per l’emergenza Coronavirus, il sistema di contact tracing è migliorato in maniera netta ed oggi è possibile eseguire negli istituti della città lo screening giornaliero sul personale scolastico: in maniera del tutto facoltativa i dirigenti, gli insegnati e gli assistenti possono sottoporsi al tampone e tenere sotto controllo la diffusione di un eventuale focolaio di contagio. In queste settimane non si è mai verificata alcuna situazione di particolare apprensione perché i protocolli, lì dove fosse necessario applicarli, funzionano perfettamente e gli alunni possono continuare in presenza le loro lezioni senza che nessuno li minacci di dover tornare a studiare di fronte allo schermo di un pc.

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