Il PIL nel 2020 è sceso dell’8,8%

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L’ISTAT ha comunicato il dato definitivo riguardante la situazione economica italiana in quello che adesso è ufficiale è stato il peggiore anno dal punto di vista dell’economia (e non solo) dalla fine della Seconda Guerra Mondiale

E’ arrivato il dato che tutti gli economisti aspettavano. L’ISTAT ha comunicato il dato definitivo riguardante la situazione economica italiana in quello che adesso è ufficiale è stato il peggiore anno dal punto di vista dell’economia (e non solo) dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Questa mattina infatti l’Istituito Nazionale di Statistica ha diramato il dato ufficiale. Nel 2020 l’Italia ha perso rispetto all’anno precedente 8,8% del PIL.

Dopo un biennio in cui il PIL era aumentato molto poco, nel 2018 infatti l’aumento era stato dell’O,8% rispetto all’anno precedente e nel 2019 appena dello 0,2% rispetto all’anno 2018, il Ministro dell’Economia Gualtieri esattamente un anno fa dichiarava:” l’anno 2020 è cominciato molto bene e le prospettive di un aumento significativo del PIL sono molto concrete”.

Ovviamente il Ministro non poteva minimamente immaginare quello che sarebbe successo pochi giorni dopo ma la situazione economica italiana non era rosea neanche prima della pandemia.

Il dato del – 8,8% del PIL è addirittura positivo se confrontato con la previsione fatta nel mese di luglio che prevedeva una diminuzione di oltre il 10% e quelle dell’Unione Europea che si attesta ad un – 9,5% ma è pur sempre un dato molto molto negativo.

Del resto il Covid-19 ha colpito durissimo da marzo fino a dicembre, e se vogliano salvare i tre mesi estivi per tutto il resto dell’anno la situazione economica è stata tragica. Industrie che hanno lavorato a scartamento ridotto, commercio quasi completamente a terra e alcune attività e mi riferisco ad agenzie viaggi, palestre, tutto il mondo artistico che comprende teatri, cantanti, attori, e poi montatori di scene, autisti, tecnici del suono delle luci, e poi sale da ballo ecc. che praticamente da un anno sono assolutamente ferme.

Questi sono i dati purtroppo tragici dell’anno appena passato e adesso si spera che in questo 2021 ci sia il famoso rimbalzo che faccia recuperare almeno parzialmente una situazione così compromessa. Ma purtroppo le premesso non sono assolutamente buone.

La pandemia è ancora lungi dall’essere sconfitta. Dopo oltre 2.500.000 contagi e 88.000 decessi in meno di un anno, ancora in questi giorni ci sono circa 15.000 contagi e circa 400 decessi al giorno. Ed i vaccini che dovevano risolvere la situazione stanno arrivando con forti ritardi pur in presenza di contratti in essere con l’Unione Europea. Considerando poi che per raggiungere la cosiddetta “immunità di gregge” bisognerebbe vaccinare almeno il 70% della popolazione si può ragionevolmente affermare che per vaccinare l’intera popolazione italiana occorrerà tutto l’anno 2021.

L’anno poi si è aperto con una crisi di governo di cui potevamo fare assolutamente a meno. Italia Viva ha provocato la crisi costringendo Giuseppe Conte a rassegnare le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato. Se non si troverà un accordo sul Conte Ter, Il capo dello Stato dovrà trovare un’altra figura politico/istituzionale per fare un nuovo governo. E se anche questo tentativo fallirà ci sarà solamente la prospettiva delle elezioni anticipate.

Questo ovviamente sarebbe il male peggiore per la difficile situazione economica italiana perché avremmo il paese bloccato per i prossimi quattro/cinque mesi proprio nel momento in cui sarebbe necessario cercare di ripartire con forza sfruttando i miliardi che arriveranno nei prossimi mesi col Next Generation Eu e attuando finalmente quelle grandi opere pubbliche che possano finalmente rilanciare economicamente l’Italia e cercando di dimenticare il terribile 2020 che ci è costato moltissimo sia in termini sanitari che economici.

 

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