Governo, Schifani (FI): “l’esecutivo Draghi potrebbe durare un anno”

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Governo, Schifani (FI): “temo che le differenze tra le varie forze politiche potrebbero portare questo ad essere un esecutivo di scopo con la scadenza di un anno. M5S? Da come è stato posto il quesito su Rousseau direi che si vuole far vincere il sì a tutti i costi”

Renato Schifani, senatore di Forza Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul governo Draghi. “Il governo Draghi nascerà, perché vi è un appello del Capo dello Stato che è stato accolto da molte forze politiche. Non vi è dubbio che riunire sotto lo stesso tetto alcune forze politiche che fino al giorno prima si sono contrapposte su temi importanti come il fisco e la giustizia non sarà facile. Spero che Draghi riuscirà a stemperare queste divisioni che via via emergeranno sicuramente. Sono certo che Draghi si concentrerà su un cronoprogramma che ha già accennato, ma già punti come fisco e giustizia possono trovare sintesi ma hanno bisogno di tempo. Temo che le differenze tra le varie forze politiche potrebbero portare questo ad essere un governo di scopo con la scadenza di un anno. Conte ha governato il Paese in un momento terribile, in un momento di emergenza senza precedenti e l’Italia è stato il primo Paese ad essere colpito, siamo stati in trincea. Non vi è dubbio che con Draghi vi sarà un cambio di passo nell’adozione di provvedimenti che prima non passavano dal Parlamento. Nella fase di gestione della pandemia saranno decisivi i vaccini, purtroppo ne arrivano pochi, è questo il problema. Le emergenze saranno anche sul piano economico e sociale. I temi sono davvero tanti e impiegherebbero molto più di un biennio. L’eterogeneità di queste forze politiche fanno pensare ad una durata media di questo governo, anche se mi auguro che possa arrivare fino a fine legislatura”.

Sulla consultazione del M5S su Rousseau. “Da come è stato posto il quesito direi che si vuole far vincere il sì a tutti i costi, è un quesito indirizzato sul sì”.

Sui rapporti tra FI e M5S. “Noi siamo sereni nella nostra azione politica, a chi definisce Berlusconi psiconano e FI partito della mafia ricordo che nel 2002 da capogruppo ho stabilizzato il carcere per i mafiosi, nel 2008 da presidente del Senato ho voluto l’approvazione della legge sui sequestri per equivalente post-mortem. E’ evidente che ci sono distanze tra noi e 5 Stelle, cercheremo di evitare provocazioni e di concentrarci nel lavoro per il bene del Paese. Auspichiamo che il presidente Berlusconi possa essere sempre più presente e vicino a noi, anche se lo fa sempre con i suoi messaggi. Registro in questi ultimi anni in Forza Italia l’insorgere di qualche individualismo di troppo di soggetti che tendono ad essere pericolosamente ingombranti, la presenza di Berlusconi è sempre servita a calmierare questi atteggiamenti”.

Sulla decisione di FDI di non appoggiare Draghi. “Rispetto la coerenza di Giorgia Meloni, che comunque si pone in una logica di posizione costruttiva e attenta. Questa divisione nel centrodestra l’abbiamo già vista anche nel governo Monti e quando la Lega ha governato col M5S, guarderei avanti”.

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