Un paio di giorni fa Erdogan ha rilanciato le solite accuse di terrorismo lanciate contro il PKK e Ocalan, in seguito al ritrovamento dei corpi di 13 cittadini turchi rapiti dal PKK in alcune grotte nel nord dell’Irak, dove la Turchia è presente col proprio esercito. La cosa in parte nuova è aver accusato gli Stati Uniti di sostenere questi presunti “terroristi”. Erdogan gioca sempre più sul limite, tra Oriente e Occidente. Accusa e ricatta l’Occidente, forse vuole porre effettivamente in revisione la storica alleanza con gli Usa? In ogni caso vuole essere lui il Signore unico della guerra nella zona, un califfo brutale e sanguinario. Intanto Ocalan continua a essere prigioniero (l’unico prigioniero!) dell’isola-prigione di Imrali. Draghi ha affermato, nel suo discorso al Senato, la volontà di intensificare i rapporti tra Unione europea e Turchia. Noi ci sentiamo invece sempre al fianco di Ocalan e al fianco del popolo curdo.
Olga Balzano Melodìa