Serata europea davvero complicata per la Juventus, solo Federico Chiesa riesce ad evitare la completa figuraccia e tiene aperte le speranze qualificazione in vista del ritorno per una gara che, al netto della brutta prestazione odierna, resta ampiamente alla portata dei bianconeri. A patto che non scendano in campo come fatto questa sera allo stadio do Dragao di Porto. CR7 e compagni in cerca di riscatto dopo il ko in campionato contro il Napoli, ma colpiti a freddo già ad inizio primo tempo: un retropassaggio sciagurato di Bentancur, fatto con troppa sufficienza nel tentativo di impostare (forzatamente) la manovra da dietro, regala a Taremi il più semplice dei gol praticamente all’altezza dell’area piccola.
I ragazzi di Pirlo non riescono a reagire e dalla panchina non arriva la scossa, il Porto pressa, morde le caviglie e fa il suo gioco fisico ma con qualche lampo di qualità che tiene sempre sull’attenti Szczesny. Ad inizio ripresa un altro gol improvviso: Marega sorprende i bianconeri dopo appena un minuto e la gara si fa complicatissima. Paradossalmente la Juventus, che fino a quel momento non si era mai resa pericolosa, accusa il colpo ma si fa più intraprendente. Il forcing finale porta al gol di Chiesa e ad un contatto dubbio in area sul quale Cristiano Ronaldo, assente ingiustificato e a tratti imbarazzante nella gestione superficiale della palla, reclama un calcio di rigore che l’arbitro Del Cerro Grande avebbe potuto anche concedere. Il fischio arriva, ma seguito da altri due: fine partita, Porto-Juventus si conclude sul 2-1. Il discorso qualificazione è ancora aperto, a patto che la Juventus e Cristiano Ronaldo scendano in campo in maniera totalmente differente.