Caso doping Schwazer, la Wada contrattacca: “inorriditi dalle accuse, prove schiaccianti della sua colpevolezza”

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Caso doping Schwazer, la Wada respinge le accuse del Gip di Bolzano e parla di prove schiaccianti della colpevolezza del marciatore azzurro

La Wada è inorridita per le molteplici accuse sconsiderate e infondate fatte dal giudice contro l’organizzazione ed altre parti coinvolte in questo caso” e prende atto “con grave preoccupazione” della sentenza e delle motivazioni fornite dal giudice Pelino che ieri ha proposto l’archiviazione per il caso di doping che ha coinvolto Alex Schwazer nel 2016. Il marciatore azzurro è stato squalificato fino al 2024, ma secondo il giudice non solo ritiene che le provette siano state alterate, ma anche anche parlato di “autoreferenziale sistema da parte di Wada e Iaaf (oggi World Athletics, federazione mondiale di atletica leggera) che non tollerano affatto controlli dall’esterno ed anzi siano pronte a tutto per impedirlo, al punto da produrre dichiarazioni false e porre in essere frodi processuali“.

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La Wada è passata al contrattacco con una dura nota legale nella quale si legge: “nel corso del procedimento, la Wada ha fornito prove schiaccianti che sono state confermate da esperti indipendenti e che il giudice ha respinto a favore di teorie infondate. L’Agenzia sostiene tutte le prove fornite e respinge con la massima fermezza le critiche diffamatorie contenute nella decisione. Una volta che le motivazioni saranno state analizzate, la Wada prenderà in considerazione tutte le opzioni disponibili, comprese azioni legali“.

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