Twitter blocca Trump, Merkel: “chiusura problematica”. In Italia insorgono anche Salvini e Meloni

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La cancelliera tedesca ritiene che sia “possibile interferire con la libertà di espressione, ma secondo i limiti definiti dal legislatore, e non per decisione di un management aziendale”. Anche il Parlamento Ue affronta l’argomento

Dopo l’esclusione di Donald Trump da Facebook e Twitter, in queste ore è arrivata la chiusura anche di Parler. La piattaforma è stata utilizzata dal Presidente americano dopo il ban dei due social network per poter continuare ad interagire coi propri followers. Inizialmente l’applicazione era rimasta attiva ed era stata solamente resa impossibile da scaricare tramite Google Play, App Store e Amazon, ma essendo riusciti in molti ad evadere comunque le limitazioni è stata poi bloccata definitivamente. Il tema approda anche al Parlamento UE: : tra i deputati è sempre più chiaro il fatto che il ruolo dei social sulla formazione del consenso sia crescente e possa essere a volte determinante, come accaduto a più riprese negli ultimi anni in America. Per questo è importante che le piattaforme siano messe di fronte alle proprie responsabilità e si comportino con il massimo della trasparenza.

La cancelliera tedesca Angela Merkel ritiene “problematica” la chiusura da parte di diversi social network, tra cui Twitter, degli account del presidente uscente Donald Trump: a riferirlo il suo portavoce. “È possibile interferire con la libertà di espressione, ma secondo i limiti definiti dal legislatore, e non per decisione di un management aziendale”, ha spiegato Steffen Seibert. “Questo è il motivo – ha aggiunto – per cui la Cancelliera ritiene problematico che gli account del presidente americano sui social network siano stati chiusi in maniera definitiva”.

In mattinata anche il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, aveva criticato la decisione del noto social network: “Quello che mi sconvolge è che sia Twitter a chiudere, perché la regolamentazione dei giganti digitali non può essere fatta dalla stessa oligarchia digitale. L’oligarchia digitale è una delle minacce che gravano su Stati e democrazie”. Twitter ha chiuso per sempre l’account di Trump venerdi scorso, un giorno dopo l’assalto al Congresso. Lo ha accusato di aver ripetutamente violato le regole, incitando alla violenza: “Dopo aver revisionato i più recenti tweet di @realDonaldTrump e averli contestualizzati, analizzando come vengono recepiti e interpretati su Twitter e fuori, abbiamo deciso di sospendere permanentemente l’account per evitare ulteriori rischi”.

Limitato l’account Facebook di Diego Fusaro: da giorni proteggeva la libertà d’espressione sui social

In Italia invece le critiche arrivano soprattutto dai partiti di centrodestra. Matteo Salvini va direttamente all’attacco: “La censura è inaccettabile” denuncia il leader della Lega, che non ci sta a tacere e considera inaccettabile quello che è successo sui social all’ormai ex presidente Usa dopo l’assalto al Campidoglio americano. Salvini commenta proprio: “Twitter è un’azienda privata, ma ha una funzione pubblica. Imbavaglia Trump? Mi domando: dove stiamo andando? Chi decide che cosa si può dire e non dire? La violenza va condannata, ma la censura non mi piace mai”. Dello stesso parere anche Giorgia Meloni, che ha scritto nei giorni scorsi una lettera al Corriere della Sera dopo essere stata accusata di non aver preso le distanze dalle parole di Trump: “l’assalto a Capitol Hill è un momento grave, è in gioco la democrazia. Su questo sono d’accordo. Mi sorprende però che alcuni pericoli per la nostra democrazia siano sistematicamente taciuti, come il fatto che i giganti del web, società private, si arroghino il diritto di sostituirsi alla magistratura, alle istituzioni e alla costituzione americana oscurando e zittendo il Presidente Usa. Veramente non si vedono i rischi che questo comporta?”, è l’opinione della leader di Fratelli d’Italia.

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