Reggio Calabria, brogli elettorali: iniziati gli interrogatori ai presidenti di seggio

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Reggio Calabria, brogli elettorali: iniziati in Procura gli interrogatori dei presidenti di seggio, segretari e scrutatori indagati nell’inchiesta che ha portato all’arresto del consigliere comunale Antonino Castorina

Sono iniziati in Procura, a Reggio Calabria, gli interrogatori dei presidenti di seggio, segretari e scrutatori indagati nell’inchiesta, coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri, che ha portato, lo scorso 14 dicembre, all’arresto del consigliere comunale Antonino Castorina, del Pd, per plurime fattispecie di falso e reati elettorali commessi in occasione delle comunali del 20 e 21 settembre scorso. L’11 gennaio il procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e il pm Paolo Petrolo hanno notificato l’avviso di garanzia e un invito a comparire ai componenti delle sezioni 38, 62, 65, 67, 73, 74 e 74. Sono 29 in tutto gli indagati che, tra la mattina e il pomeriggio di oggi, dovranno presentarsi in Procura accompagnati dai loro avvocati. Si tratta di Giovanni Pasquale Suraci, Daniele Suraci, Orazio Claudio Merlin, Maria Elisabetta Vittoriano, Stefania Romeo, Davide Antonio Romeo, Marianna Iacob, Rocco Casile, Stefano Barilla’, Caterina Anna Iriti, Anna Elisabetta Gallo, Anna Teresa Adamczyk, Paolo Carlo Tripodi, Elisa Zaffino, Vincenza Tramontana, Danilo Oppedisano, Giuseppe Ripepi, Chiara Cogliandro, Margherita Castiglione, Andrea Barbaro, Domenico Tropeano, Francesco Suraci, Fabiana Giustra, Adriana Musolino, Angelo Pugliese, Maria Rosaria Corito, Fortunata Corito, Emanuele Lombardo e Antonia Penna. La loro iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura e’ un atto dovuto. Stando all’inchiesta, condotta dalla Digos, almeno un centinaio di anziani, avrebbero votato a loro insaputa. In particolare, attraverso, false deleghe presentate agli uffici del Comune di Reggio, il consigliere Castorina e altri indagati avrebbero recuperato i duplicati delle tessere elettorali poi utilizzate per far risultare il voto di cittadini che, sentiti dalla polizia, hanno dichiarato di non essersi mai recati al seggio.

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